Renzi: "No emergenza migranti. Ma vanno aiutati a casa loro"

In una lettera a Repubblica, Matteo Renzi sostiene che il Pd ha "sopravvalutato" la questione immigrazione definendola "una minaccia alla democrazia". La soluzione? Aiutarli a casa loro: è sbagliato non farlo"

Renzi: "No emergenza migranti. Ma vanno aiutati a casa loro"

"Abbiamo sopravvalutato la questione immigrazione, considerandola una minaccia alla democrazia. I migranti? Vanno aiutati a casa loro aumentando i fondi della cooperazione internazionale. Noi lo abbiamo fatto, la Lega no". In una lunga lettera a Repubblica, l'ex premier Matteo Renzi fa mea culpa sulla questione migranti e analizza il fenomeno in 10 punti attaccando le politiche dell'attuale governo e rivendicando i risultati ottenuti dal proprio, "senza usare il becero tono della destra". Renzi, oggi semplice senatore dem, attacca chi "si scaglia contro di noi" sul tema dell'accoglienza invitandolo a "chiedere scusa. Ma io - rivendica l'ex presidente del Consiglio - non mi vergogno di ciò che ha fatto il mio governo. Non chiedo scusa per le vite salvate nel Mediterraneo. Non chiedo scusa per aver combattuto il protocollo di Dublino, firmato da Berlusconi e Lega. Non chiedo scusa per aver recuperato i cadaveri del naufragio del 2015. La civiltà è anche dare una sepoltura: ce lo insegnano Antigone e Priamo".

"Serviva più coraggio sullo Ius soli"

Quindi l'affondo contro il segretario della Lega: "I Salvini passano, i valori restano". Renzi rispolvera il solito cliché: da parte sua nessun errore, le colpe sono degli altri. Gli altri del Pd, ovviamente, che accusa di avere "sopravvalutato la questione immigrazione quando nel 2017 abbiamo considerato qualche decina di barche che arrivava in un Paese di 60 milioni di abitanti, 'una minaccia alla democrazia'. Il crollo dei sondaggi del Pd - continua Renzi - comincia quando si esaspera il tema arrivi dal Mediterraneo e allo stesso tempo si discute lo Ius soli senza avere il coraggio di mettere la fiducia come avevamo fatto sulle Unioni civili". Dunque, secondo il senatore di Rignano, il crollo di consensi dei democratici sarebbe dovuto alla mancata approvazione della legge per la concessione della cittadinanza ai figli degli immigrati, unita a un inutile "allarmismo" sul tema dell'immigrazione clandestina: "Geometrica dimostrazione d'impotenza: allarmismo sugli sbarchi, mancanza di coraggio sui valori. Il successo di Salvini inizia lì".

Calenda: "Eri tu il segretario del Pd"

La soluzione è accogliere tutti i migranti? No, per Renzi la priorità è "aiutarli a casa loro", aumentando "i fondi della cooperazione internazionale (cosa che noi abbiamo fatto, la Lega no). Bisogna investire in Africa senza lasciare che lo faccia solo la Cina. Bisogna implementare la strategia energetica del sud, dall'Egitto al Mozambico. Non è sbagliato dire "aiutiamoli a casa loro": è sbagliato non farlo", sottolinea Renzi, che sul tema della nave Sea Watch assume una posizione a metà strada tra legalità e solidarietà. "Se Carola ha sbagliato manovra o infranto la legge, è giusto processarla. Se un immigrato ruba, è giusto processarlo. Ma questo vale per tutti: o la legalità vale sempre o non vale mai", prima di attaccare il M5s che accusa di "urlare onestà fino allo sfinimento, ma resteranno per sempre i complici di chi ha fatto sparire 49 milioni di euro del contribuente". Ma sono gli attacchi al Pd a scatenare il dibattito tra i dem. Tra i primi a rispondere l'europarlamentare Carlo Calenda, che nella lettera di Renzi scrive di avere trovato "molte parti condivisibili ma non l'attacco a Paolo Gentiloni e Marco Minniti.

A prescindere dal fatto che i provvedimenti sono tutti stati votati dal Pd cui eri segretario, sai benissimo che l'emergenza c'era eccome". Per Calenda, la "qualche decina di barche" di cui parla l'ex premier "non sono qualche persona, ma 180 mila migranti. Non ricominciamo a farci del male", chiede l'ex ministro.

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