Forte polemica a distanza tra Matteo Renzi, il leader d'Italia viva che ha fatto un passo indietro in favore di Carlo Calenda, che è il vertice del Terzo Polo, e Giuseppe Conte, che ha impostato questa campagna elettorale per le elezioni del prossimo 25 settembre concentrandosi soprattutto sul Sud del Belpaese. «Renzi parla di vergogna per il reddito di cittadinanza ma se parla di vergogna lui che da senatore prende 500 euro al giorno... non scherziamo. Non si vergogna lui che si è fatto pagare dagli arabi e ha fatto una marchetta sul rinascimento saudita...», ha premesso il capo grillino, mentre si trovava ad Agrigento, durante una manifestazione elettorale. Il passaggio più criticato è stato però quello seguente: «Renzi venga senza scorta a parlare con i cittadini a parlare ed esporre le sue idee. Dica che in Italia non serve un sistema di protezione sociale. Venga a dirlo e non si nasconda», ha dichiarato l'ex premier del governo gialloverde e di quello giallorosso, riferendosi alla contrarietà dell'altro ex premier al reddito di cittadinanza. E ancora: «Siamo arrivati tardi con questo sistema - ha aggiunto - , lo dobbiamo perfezionare, ma è impensabile che lo si debba abolire. L'Istat ha certificato che abbiamo salvato un milione di cittadini dalla povertà. Abbiamo ridato dignità a chi non aveva di che mangiare. Non si scherza con la povertà, è indecoroso farlo», ha voluto sottolineare l'ex «avvocato degli italiani».
Renzi non ci ha messo molto a replicare: «Conte - ha premesso, ricordando il ruolo avuto dal Movimento 5 Stelle nella venuta meno dell'esecutivo di unità nazionale - ha fatto cadere il governo perché altrimenti il M5s sarebbe scomparso nel 2023. Oggi dice a Palermo Renzi venga qui senza scorta a dire che vuole togliere il reddito di cittadinanza. È un linguaggio clientelare - ha tuonato il fondatore d'Iv - , sta facendo voto di scambio. Si deve vergognare perché inneggia alla violenza. È un mezzo uomo, usa un linguaggio da mafioso della politica», ha chiosato. Anche Davide Faraone, presidente dei senatori d'Italia viva, ha voluto dire la sua sull'accaduto attraverso Twitter: «Sono minacce in perfetto stile mafioso che dovrebbero indignare le persone perbene, comunque la pensino. È istigazione all'odio, per di più alla vigilia della visita di Renzi a Palermo», ha cinguettato Faraone, dopo aver riportato anche il virgolettato dell'avvocato originario di Volturara Appula.
Sempre a Genova, Renzi ha voluto criticare anche il Partito democratico di Enrico Letta: «Il Pd che vuole il reddito di cittadinanza e che archivia il nostro Jobs Act non è che sta cambiando idea, deve cambiare nome, si chiamano 5 stelle», ha fatto presente, ricordando come i dem abbiano sposato l'assistenzialismo grillino. «Credo che Letta stia sbagliando tutto poverino», ha aggiunto l'esponente del Terzo Polo.
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