Il flop del reddito di cittadinanza grillino lo attestano i numeri: "Il saldo è negativo". Matteo Renzi lo ribadisce dati alla mano, non solo per tirare acqua al proprio mulino elettorale. Per l'ex premier, infatti, quella dall'assistenzialismo è una piaga rispetto alla quale ci sono due corresponsabili politici: la sinistra estremista e i Cinque Stelle. Il leader di Italia Viva lo ha riaffermato anche stamani, durante un comizio tenuto al museo Piaggio di Pontedera (Pisa). Davanti ai propri simpatizzanti il senatore fiorentino è tornato così a bacchettare Giuseppe Conte e il suo movimento.
"Una certa cultura assistenzialista che vede nei Cinque Stelle il proprio simbolo fa credere che il lavoro sia sfruttamento e sia un pericolo. Fa credere che, in un mondo ipotetico, potremmo tutti vivere senza nessun tipo di difficoltà stando semplicemente retribuiti dallo Stato", ha attaccato Renzi, prendendosela poi con il leader dei pentastellati. "Da quando mi ha chiesto di venire in piazza senza scorta, sui miei social fioccano minacce di morte e di percosse. Il suo comportamento è semplicemente irresponsabile", ha proseguito l'ex premier, che già nelle scorse ore aveva replicato alla discutibile provocazione lanciatagli da Conte.
"Altrettanto irresponsabile andare dai giovani e dire: 'Tranquilli, se vi tolgono il reddito di cittadinanza scateneremo la guerra civile...'", ha aggiunto il leader di Italia Viva, ormai scatenato nei confronti dei Cinque Stelle e della loro concezione politica. "In questo Paese c'è una certa cultura della sinistra estremista del M5S, che spesso dicono le stesse cose, secondo cui chi crea impresa è un potenziale evasore e un manigoldo che punta solo a puntare a casa i soldi per sé. Vogliono abbattere l'idea stessa di imprenditoria con una serie di norme che stringono le possibilità di creare posti di lavoro", ha ancora avvertito. Già nelle scorse settimane l'ex premier aveva criticato il luogo comune della sinistra su imprenditori e fisco.
Ma la stoccata vera e propria Renzi l'ha riservata a Conte sul piano strettamente politico. "Il reddito di cittadinanza è uno scandalo, un fallimento, lo dicono i numeri: con i governi Renzi e Gentiloni ci sono stati 1,2 milioni di posti di lavoro in più, con i governi Conte il saldo è negativo", ha dichiarato il senatore fiorentino, chiaramente interessato a fare propaganda per se stesso ma anche intenzionato a smascherare i tentativi di legittimazione di un certo assistenzialismo.
E da parte sua non sono mancate le stroncature alla sinistra: "Letta non aumenta i voti del Pd, ma sicuramente ha aumentato le tasse, avendo alzato l'iva dal 21 al 22%".
Proprio sul suo ex partito, Renzi ha concluso con una nota avvelenata: "Chi vota Pd vota il reddito di cittadinanza, lo fa da quando il Pd ha sposato Luigi Di Maio. Lo dico da ex rappresentante Pd... che amarezza".
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