L'indagine della Digos di Padova che ha portato all'accusa di associazione a delinquere per i militanti di Ultima Generazione, si è basata sulla motivazione che le loro attività sono state «blitz organizzati», discussi e vagliati da una gerarchia interna. Perciò non si è trattato di azioni casuali o di iniziative di singoli attivisti ma di una vera e propria organizzazione che opera su tutto il territorio nazionale. Eppure, la rete degli ambientalisti (e animalisti) radicali, non si limita all'Italia ma opera in tutti i paesi europei e occidentali.
Ultima Generazione fa infatti parte di un network internazionale chiamato «rete A22» che si definisce «un gruppo di progetti interconnessi impegnati in una folle corsa: provare a salvare l'umanità». Se l'obiettivo è ambizioso, lo sono meno le modalità con cui vengono condotte le loro azioni tra monumenti imbrattati, strade bloccate ed edifici vandalizzati. Non a caso, già dalla loro descrizione, emerge una finalità messianica tipica delle religioni a cui l'ambientalismo ideologico ambisce a sostituirsi.
Oltre al gruppo italiano, fanno parte di A22 numerose organizzazioni, da Declare Emergency negli Stati Uniti a Restore Passenger Rail in Nuova Zelanda, fino a Stop Fossil Fuel Subsidies in Australia. La maggior parte dei gruppi si trova in Europa come Dernière Rénovation in Francia, Aterstal Vatmarker in Svezia, Just Stop Oil in Gran Bretagna, Lezte Generation in Germania e Austria, Renovate in Svizzera e Stopp Oljeletinga in Norvegia. Nel manifesto di A22 si legge infatti «ci stiamo mobilitando nelle nostre molte nazioni e culture» per poi aggiungere «ci stiamo mobilitando nelle nostre molte nazioni e culture».
Rispetto a questi movimenti, Fridays for Future si è progressivamente spostato su posizioni più concilianti e, pochi giorni fa, il gruppo italiano si è espresso contro la scelta del governo tedesco di chiudere le centrali nucleari.
La realtà più strutturata degli ambientalisti radicali a livello internazionale, rimane Extinction Rebellion che si definisce un movimento nato «dal basso» e «nonviolento». Extinction Rebellion è stato «fondato in Inghilterra in risposta alla devastazione ecologica causata dalle attività umane, basato sui risultati scientifici. Il movimento chiama alla disobbedienza civile nonviolenta per chiedere ai governi di invertire la rotta che ci sta portando verso il disastro climatico e ecologico». Attivo anche in Italia, da Extinction Rebellion è nata una costola animalista chiamata «Animal Rebellion». Anche nel caso dell'animalismo radicale, le associazioni italiane Lega Anti Vivisezione e l'associazione Lega per l'Abolizione della Caccia non sono sole ma l'internazionale animalista è ben nutrita.
Proprio ieri la polizia britannica ha arrestato 118 animalisti all'ippodromo di Aintree a Liverpool che hanno manifestato per i diritti degli animali ritardando l'inizio di un'importante corsa di cavalli, il percorso a ostacoli del Grand National. Si trattava di militanti del gruppo Animal Rising, una delle tante sigle animaliste come l'Animal Liberation Front e il 269 Liberation animale che ha realizzato occupazioni anche in Italia come al mattatoio di Torino.
Negli ultimi anni è avvenuta una radicalizzazione ed estremizzazione delle battaglie ambientali e animaliste al punto che nel 2019 l'unità antiterrorismo della polizia del sud est dell'Inghilterra ha inserito Extinction Rebellion tra le organizzazioni estremiste.
La scelta è stata poi revocata dopo le polemiche scaturite ma è sintomatica della crescente attenzione che questi gruppi suscitano anche tra le forze dell'ordine a causa dell'illegalità delle loro azioni. Gli ambientalisti e gli animalisti radicali sono l'emblema di come rendere tematiche nobili come la tutela dell'ambiente e la difesa degli animali, asservite a un'ideologia dogmatica.
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