Il ricatto di Di Maio per il voto: "A rischio le fasce deboli"

Catastrofico lo scenario dipinto dal ministro degli Esteri in caso di chiamata alle urne per gli italiani

Il ricatto di Di Maio per il voto: "A rischio le fasce deboli"

Paura di veder scivolare le poltrone da sotto le terga e terrore sacro delle urne, il Movimento CinqueStelle inizia a prendere coscienza della crisi di governo e Luigi Di Maio dipinge un futuro catastrofico nell'eventualità dell'indizione di nuove elezioni. Dopotutto, si sa, i nodi in caso di consultazioni elettorali potrebbero venire al pettine non solo per il "ribelle" Matteo Renzi ma anche per i grillini e la loro incoerente condotta di governo.

Dal "Mai con il partito di Bibbiano" con cui durante un comizio l'attuale ministro degli Esteri aveva allontanato l'ipotesi di eventuali accordi futuri con il Partito democratico alla cancellazione del limite del doppio mandato, uno dei capisaldi del regolamento interno dei pentastellati, fino ad arrivare al cambio di rotta sul Mes. Insomma dei veri e propri testacoda in grado di portare pesanti ripercussioni in termini di gradimento popolare.

Perché, quindi, rischiare di concludere anzitempo l'esperienza ai piani alti? E perché non paventare agli italiani il pericolo di una imminente catastrofe economica se dovessero essere richiamati alle urne? "Se la situazione scivola verso il voto tutti devono sapere che non avremo modo di approvare i provvedimenti che servono per esempio per erogare i fondi alle imprese e ai cittadini in difficoltà. Andare verso le elezioni in questo momento significa mettere a rischio la fascia più debole di questa popolazione", ha dichiarato il grillino ai microfoni del Tg1.

Senza giri di parole l'ex leader dei CinqueStelle si scaglia poi contro il "traditore" Matteo Renzi, allontanando ogni possibilità di ricucire lo strappo e magari di proseguire al fianco dell'ex sindaco di Firenze in una nuova esperienza di governo. "Noi siamo stati molto chiari, chi stacca la spina, chi mette in difficoltà il governo non è più un interlocutore, e questa situazione di instabilità sta danneggiando l’Italia anche davanti alla comunità internazionale", ha infatti aggiunto.

Se mai dovesse esserci, comunque, una nuova fase di governo che vede i grillini protagonisti, nessuno potrebbe mai prendere il posto di Conte. L'amore incondizionato dei pentastellati nei confronti dell'uomo dei Dpcm in terza serata, rilanciato anche dal comico Beppe Grillo, viene ulteriormente ribadito da Di Maio."Oggi il presidente del consiglio Giuseppe Conte è una figura cruciale di questa maggioranza e di questa coalizione. Noi del Movimento CinqueStelle lo abbiamo proposto due volte. Continueremo a sostenerlo. In questo momento non vedo altre opzioni percorribili". Dopotutto Giuseppi, secondo il ministro, ci ha resi importanti in Europa. "Si è guadagnato il rispetto internazionale, ha portato l'Italia a essere il primo Paese per miliardi di euro per il Recovery Fund e lo sosteniamo con convinzione".

Per restare in piedi senza Renzi, tuttavia, serve un bel salvagente in modo tale che Conte possa avere ancora i numeri dalla sua parte in parlamento. E quindi torna in voga la questione "responsabili". La porta resta aperta. "Tutti coloro che condividono i valori europei di solidarietà, di rispetto della dignità umana e di eguaglianza che vogliono condividere questo progetto di rilancio sono benvenuti".

Ma si parla anche del centrodestra? "Maggioranza e opposizione stanno già collaborando su alcuni dossier, ma non sto parlando delle forze di opposizione", ha puntualizzato Di Maio per far comprendere a chi fosse rivolto il suo dispeato appello.

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