Resta alta la polemica su Riccione e la Riviera romagnola aperta un paio di giorni fa dal rapper Emis Killa che aveva paragonato la località alla pericolosa Marsiglia. A dare alla vicenda una coloritura politica ci ha pensato Matteo Salvini che sui social ha dato ragione al cantante: «Il problema-sicurezza nelle città - ha scritto il leader del Carroccio - ormai è dilagante e fuori controllo, e non vedo l'ora che sia il 25 settembre per riprendere, con determinazione, per mano questo Paese e riportare un po' di ordine, tranquillità e rispetto delle regole».
Di tutt'altra opinione, come ovvio, il sindaco di Riccione, Daniela Angelini, eletta in una grande coalizione che comprendeva sinistra, grillini e liste civiche. La Angelini ha diffuso lunedì una nota in cui annunciava di voler querelare per diffamazione l'artista.
«Sono indignata dalle parole di Emis Killa. Le respingo con forza e le ritengo frutto di assoluta malafede, ha raccontato una Riccione che non esiste. A tutela dell'onorabilità della città che rappresento, dei nostri operatori, dei cittadini e degli ospiti stessi che amano Riccione, i nostri legali sono già al lavoro per procedere con le opportune azioni giudiziali, volte a punire questa gratuita diffamazione ed a ottenere il risarcimento del danno d'immagine conseguente. La stessa valutazione verrà fatta nei confronti di esponenti politici nazionali che per meri scopi elettorali intendono cavalcare questa azione denigratoria».
Il testo pubblicato da Killa sui social era netto: «Riccione è diventata Marsiglia.
Una volta i giovani andavano lì a divertirsi, le famiglie anche. Ora dopo le 18 se sei un bravo ragazzo devi avere paura a farti una passeggiata sul lungomare». Poi il rapper ha avviato la retromarcia parlando del suo amore per la località romagnola.
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