Una ricetta che placa solo i sensi di colpa

Greta è tornata ad arringare i ricchi studenti, ma cosa ne pensano i poveri della Terra?

Una ricetta che placa solo i sensi di colpa

Greta è tornata ad arringare i ricchi studenti, ma cosa ne pensano i poveri della Terra? Non i 750 milioni in povertà estrema che con meno di 2 dollari al giorno a stento si riproducono. No, parliamo dei quasi-poveri che ancora non godono degli standard occidentali, non hanno frigorifero né lavatrice, niente riscaldamento né condizionatore, si spostano a piedi o con trasporti fatiscenti. Ma sono parte di un sistema economico nel quale si sforzano di migliorare queste condizioni.

Non se, ma quando avranno raggiunto la metà del nostro reddito, allora mangeranno prodotti di allevamenti, consumeranno elettricità e manufatti industriali, illumineranno e riscalderanno gli ambienti: emetteranno di CO2. In 40 anni la Cina ha portato il reddito pro-capite da 200 a 11.000 dollari, togliendo 850 milioni di esseri umani dalla povertà estrema: un miracolo, ma a che prezzo? Le sue emissioni di CO2 sono passate da 2 a 12 miliardi di tonnellate/anno, pari a quelle di Europa, USA, Giappone e Russia insieme. Poi ci sarebbero 1,4 miliardi di africani e altrettanti di indiani. Esattamente, qual è la ricetta Greta? Noi pasciuti occidentali possiamo illuminare di meno case e strade, riscaldarci e rinfrescarci meno, mangiare meno cibo di allevamenti, al limite smettere di avere cani a casa, che nel loro piccolo pure consumano e respirano: così ridurremmo di un paio di miliardi le nostre emissioni. E poi? Cosa diciamo a due miliardi di poveri e semi-poveri del pianeta, di restare come stanno? Di rinunciare al sogno di vivere come noi? Che ci dispiace ma siamo arrivati prima e adesso non c'è più CO2 disponibile da emettere? Possiamo provare, ma dubito che ci darebbero ascolto.

È facile scaldare gli animi, meno facile paventare soluzioni concrete, tipo spegnere aria condizionata e telefonini, leggere un libro, andare a scuola a piedi e mangiare un panino invece di cibo confezionato. Non vogliono questo ma solo una causa, nobile almeno quanto loro, con cui trastullarsi mentre vivono nel lusso sfrenato, imponendo di gettare il cibo buono solo in base a una data di scadenza.

Preoccupati solo di spendere la meravigliosa vita che li attende in un mondo senza alluvioni e inondazioni e senza la scomparsa di qualche specie animale e di numerose piante. La verità è che Greta, con tutto il suo pathos, è un prodotto tipico e frequente nella storia umana: auto-flagellazione dei sensi di colpa.

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