Noam Benjamin
Berlino Il miele si è sprecato all'inizio della quinta e probabilmente ultima visita di Barack Obama in Germania da presidente degli Stati Uniti. Miele con cui il capo della Casa Bianca ha irrorato «la partner, la leader da cui trarre ispirazione, la cancelliera tedesca Angela Merkel» nel corso dell'intera conferenza stampa congiunta dal castello di Herrenhausen. Il presidente Usa, in un'intervista trasmessa dalla Bbc, prima di arrivare ad Hannover, ha ribadito che sarebbe un errore inviare truppe: «La migliore soluzione è andare avanti nel sostenere il processo politico». Gli Usa chiedono una nuova tregua a Damasco. E sui migranti sposa la linea Merkel: è dalla parte giusta della storia. Sullo sfondo dell'inaugurazione, oggi, della Fiera di Hannover, il più importante appuntamento fieristico in tema di tecnologia industriale, l'agenda dei due leader è molto fitta. Il presidente e la cancelliera puntano alla conclusione del negoziato Ttip, l'accordo di libero scambio fra Ue e Usa. L'arrivo di Obama è stato preceduto da una manifestazione ad Hannover contro il Ttip e contro l'analogo accordo Ceta fra Europa e Canada. Gli anti-Ttip sostengono che l'eventuale avvio dell'intesa gioverà solo alle lobby, erodendo gli standard sociali e di tutela dell'ambiente che l'Ue si è data. Da parte tedesca, dubbi contro l'intesa sono stati espressi non solo dall'opposizione di sinistra ma dello stesso vice-cancelliere socialdemocratico Sigmar Gabriel. A irritare i tedeschi l'alto livello di segretezza del negoziato che ha reso difficoltoso l'accesso ai documenti bilaterali agli stessi membri del Bundestag. Obama deve difendere l'intesa dall'annunciata contrarietà dei Repubblicani, per cui «l'accordo non sarà ratificato entro l'anno, ma sarà almeno concluso». Nel mondo «esiste una narrativa anti-global», ha ammesso il presidente, «ma se vediamo i benefici generati da questo tipo di intesa», ha detto con un occhio al trattato di libero scambio Trans-Pacifico, «possiamo vedere che i benefici hanno reso noi più forti e la nostra economia più competitiva». D'accordo Merkel, secondo cui «il Ttip gioverà alla crescita in Europa, per cui dovremo muoverci a concludere l'intesa».
Messe da parte le differenze del passato sulla Libia, con gli Usa intervenuti contro Gheddafi mentre la Germania restava a guardare, i due leader hanno promosso il massimo sostegno al governo libico. «Non abbiamo obiettivi distinti - ha esordito la cancelliera - Il compito non è facile perché la Libia ha una struttura tribale e una situazione sul terreno molto diversificata, ma noi lavoriamo assieme agli Usa».
Un accento diverso si è inteso sulla questione ucraina: l'economia tedesca soffre per le sanzioni economiche adottate contro Mosca. «Le sanzioni contro la Russia potranno essere eliminate solo quando la Russia manterrà tutti i suoi obblighi previsti dall'accordo di Minsk», ha messo in chiaro il presidente americano. Ringraziando la cancelliera per la crescente esposizione del suo Paese su numerosi scenari globali dall'Afghanistan al Mali, Obama è anche tornato a sollecitare l'impegno di ogni alleato Nato a impegnare il 2% del Pil a favore della difesa «per contenere l'atteggiamento aggressivo della Russia a Est e le pressioni da Sud». Il presidente ha ringraziato la cancelliera, «che sa cosa vuol dire vivere dietro a un muro», per la gestione della crisi migratoria. Unica differenza: sostenuta dal leader turco Erdogan, lei punta alla creazione di un'area di sicurezza in Siria, dove i rifugiati interni possano stabilirsi senza scappare verso l'Europa, mentre per Obama un progetto del genere crea più problemi che benefici.
«Le dispiace non essere rieleggibile e non poter più lavorare con Merkel?», ha chiesto una giornalista. «Il turnover è una cosa sana per gli Usa - ha risposto Obama - ma potrò ancora ammirare la cancelliera da privato cittadino».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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