Ritorna l'incubo delle cartelle. In arrivo 60 milioni di atti per "recuperare" 25 miliardi

Da domani nessuna pietà. Dal primo settembre Agenzia delle Entrate-Riscossione riprenderà gli invii delle cartelle esattoriali, sospesi da marzo 2020 causa Covid

Ritorna l'incubo delle cartelle. In arrivo 60 milioni di atti per "recuperare" 25 miliardi

Da domani nessuna pietà. Dal primo settembre Agenzia delle Entrate-Riscossione riprenderà gli invii delle cartelle esattoriali, sospesi da marzo 2020 causa Covid. È inoltre prevista la ripresa delle attività di notifica di nuove cartelle e degli altri atti di riscossione (avvisi di addebito e avvisi di accertamento) nonché delle procedure cautelari ed esecutive come pignoramenti ed espropri. La Pubblica amministrazione, inoltre, potrà ricominciare a effettuare verifiche fiscali sui propri fornitori sospendendo i pagamenti sopra i 5mila euro per renderli pignorabili qualora la morosità superi i 52mila euro. Da oggi, infine, i contribuenti che hanno usufruito delle sospensione delle rate di rottamazione e saldo e stralcio dovranno proseguire o avviare i pagamenti per non decadere dal beneficio con il rischio di dover onorare sanzioni e interessi di mora. Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha fatto sapere che la fase iniziale sarà soft. Dunque, su circa 25 milioni di cartelle sospese, se ne dovrebbero «smaltire» circa 4 milioni entro la fine del 2021 (a partire da quelle in scadenza). A queste si dovrebbero aggiungere i nuovi atti che dovrebbero portare il totale a circa 60 milioni.

A partire da domani, pertanto, riprenderà l'invio dei ruoli per il versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento affidati alla Riscossione. I contribuenti entro il 30 settembre dovranno saldare le rate degli atti «congelati» a partire dal 21 febbraio 2020 per le zone rosse e dall'8 marzo 2020 per il resto d'Italia. Occorre, inoltre, ricordare che qualora gli avvisi riguardassero pendenze già saldate in precedenza, è comunque necessario comunicare alle Entrate l'avvenuto pagamento (tramite quietanza dell'F24, ad esempio) per non avviare la spirale perversa cartelle-ingiunzioni-pignoramenti. Se si ritiene ingiustificata la pretesa, invece, si hanno 60 giorni di tempo per presentare ricorso in Commissione tributaria.

Per quanto riguarda i versamenti delle rate sospese, il dl Sostegni-bis ha concesso la facoltà di effettuare i pagamenti delle rate scadute lo scorso anno ripartendoli nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2021 mantenendo così i vantaggi previsti dalla definizione agevolata. Confermati, inoltre, i termini per il pagamento delle rate di febbraio, marzo, maggio e luglio 2021 che dovranno avvenire (in unica soluzione, a meno di un nuovo intervento legislativo) entro il 30 novembre 2021. Secondo stime dell'Osservatorio sui Conti pubblici dell'Università Cattolica relative ai decreti Ristori del governo Conte-bis, il gettito da incamerare tassativamente per l'Erario si aggirerebbe attorno agli 11 miliardi di euro per il 2021. Si tratta di circa la metà dei 25 miliardi di entrate persi dal Fisco nel 2020 a causa della pandemia che ha «imposto» i rinvii. Ma, come si può facilmente immaginare rispettare scadenze così serrate per aziende e contribuenti appena usciti da una difficile fase economica potrebbe risultare esiziale per le sorti della propria attività.

Di qui la necessità di una «riflessione nella maggioranza per evitare che famiglie e imprese travolte dalla crisi sanitaria vengano penalizzate proprio nel momento in cui intravedono l'uscita dal tunnel», come ha detto il capogruppo di Fi al Senato, Anna

Maria Bernini. Le strade sono due: rendere più agevoli per tutti le rimodulazioni dei piani di rateazione e/o avviare una rottamazione-quater nella prossima legge di Bilancio per rendere meno duro il ritorno alla normalità.

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