Rivincita delle pecore: sono molto intelligenti (e riconoscono i vip)

Gli ovini da sempre ritenute bestie limitate Invece avrebbero sofisticate facoltà mentali

Rivincita delle pecore: sono molto intelligenti (e riconoscono i vip)

Nel suo libro più famoso, a causa della celebre trasposizione cinematografica di Ridley Scott (Blade Runner), Philip Kindred Dick riserva un posto d'onore alla pecora. Do androids dream of electric sheep? (Gli androidi sognano pecore elettriche?). Deckard, uno dei cacciatori di androidi, tiene una pecora elettrica (malfunzionante) sul balcone e sogna di averne una vera perché gli animali, ormai estinti, rappresentano uno status symbol delle classi sociali elevate.

La pecora in realtà non gode di buona fama. «Sei una pecora!» e «Sei proprio un pecorone!» sono esclamazioni comuni dove, nel primo caso si evoca la codardia e nel secondo l'incapacità di emergere all'interno di un gregge. Un recente studio dei ricercatori dell'Università di Cambridge riabilita in qualche modo le capacità cognitive delle pecore. Su oltre un miliardo di pecore viventi sulla terra la gran parte non ha la più pallida idea di chi sia Barack Obama, ma ci sono almeno otto pecore capaci di riconoscere il suo viso dalle fotografie. Dopo un allenamento di pochi giorni anche i ricercatori sono rimasti piacevolmente sorpresi dalla capacità di questi animali nel saper scegliere il viso dell'ex presidente americano da un portfolio di fotografie. Il cibo era il premio per avere riconosciuto non solo il viso di Obama ma anche quello di altre tre celebrità come gli attori Emma Watson e Jake Gyllenhaal, nonché la giornalista televisiva britannica Fiona Bruce. «Le pecore sono capaci di decisioni molto sofisticate», ha affermato l'autore dello studio Jenny Morton. Il «gregge di Cambridge» ha dovuto superare tre gradini di allenamento sempre più complicati. Il terzo test, il più complesso, è stato quello di mettere a confronto, nella scelta, le celebrità con persone del tutto sconosciute. «Abbiamo scelto le celebrità a caso - ha detto Morton - tra le tante foto a disposizione. Quello che volevo erano persone che le pecore non avessero mai incontrato. E di questo sono sicuro», aggiunge il ricercatore con umorismo tipicamente britannico.

Se le pecore avessero scelto a caso, avrebbero ottenuto un tasso di successo circa del 50 per cento, mentre sono riuscite a indovinare correttamente i personaggi famosi in otto prove su dieci. Per metterle in difficoltà, i ricercatori hanno anche inclinato i volti dei personaggi, ma questo ha ridotto la capacità di riconoscimento del 15 per cento soltanto. Questo succede anche nell'uomo che mostra notevoli difficoltà a riconoscere i visi inclinati, rispetto a quelli frontali.

Le pecore non sono gli unici animali a riconoscere la fisionomia degli esemplari della propria specie: api e piccioni lo sanno fare benissimo, così come è ampiamente dimostrato che scimmie, cani e cavalli abbiano sviluppato, chi più chi meno, questa capacità. I cavalli, secondo uno studio pubblicato nel 2016, possono anche identificare l'emozione nelle espressioni facciali umane.

Lo studio sulle pecore ha alimentato una polemica tra i ricercatori inglesi e alcuni americani. I britannici di Cambridge vorrebbero utilizzare la ricerca per fare avanzare le conoscenze sulla malattia di Huntington che causa, nelle persone che ne soffrono, molti gravi sintomi cognitivi tra i quali enormi difficoltà nel riconoscere l'emozione dei volti.

«Sono assolutamente scettico», risponde il professor Bekoff, biologo dell'evoluzione alla Colorado University. «I modelli animali hanno sempre fallito nel comprendere le malattie umane, specialmente quelle neurodegenerative». Mi sia permesso di concordare molto umilmente, con lui.

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