
Oltre 14 miliardi di dollari investiti dal 2008 nello sviluppo di prodotti innovativi senza combustione. E un impegno fattivo: creare un mondo senza fumo. Philip Morris International (Pmi) ora accelera ulteriormente il passo verso questo obiettivo, lanciando in Italia l'ultima novità del proprio portafoglio: i sacchetti di nicotina Zyn. Si tratta di bustine di cellulosa, prive di foglie di tabacco, pensate come soluzione alternativa alla sigaretta tradizionale. Oltre a rappresentare una novità di mercato, l'operazione ha anche valenza più ampia, visto l'impatto positivo previsto sui fumatori adulti che diversamente continuerebbero a utilizzare le sigarette tradizionali, notoriamente dannose.
«L'eliminazione del fumo rappresenta una delle principali sfide di salute pubblica di questo secolo. Questa novità rappresenta un altro importante passo per rendere presto le sigarette un pezzo da museo», ha dichiarato Pasquale Frega, neo presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, durante l'evento di presentazione di Zyn svoltosi ieri a Milano. «Siamo molto orgogliosi dei progressi che stiamo registrando anche grazie agli sforzi di una filiera integrata del Made in Italy che conta oltre 40mila persone e 8mila imprese», ha aggiunto.
I sacchetti di nicotina, da posizionare sotto il labbro superiore, sono peraltro un'opzione che già in altri Paesi ha dimostrato di contribuire ad abbattere il numero di fumatori. «La Svezia, pioniera dei sacchetti di nicotina, negli ultimi decenni ha osservato una accelerazione di questo fenomeno ed è in procinto di essere smoke-free, ovvero con meno del 5 per cento di fumatori. I dati nazionali sulla salute pubblica dicono che questo ha avuto un impatto sulle principali malattie legate al fumo, calate del 50 per cento rispetto al resto del Continente», ha testimoniato Patrik Hildingsson, Director Oral Category Communication di Philip Morris International.
Replicare l'esperienza è possibile, bisogna volerlo. «La vendita dei nostri prodotti senza fumo, in 95 mercati nel mondo, nel 2024 ha rappresentato circa il 39 per cento dei ricavi netti totali di Philip Morris e l'ambizione al 2030 è di aumentare questa cifra a oltre due terzi per eliminare completamente le sigarette», ha rimarcato Tommaso Di Giovanni, Vice President International Communication & Engagement di Philip Morris International.
Ma per «spegnere» il fumo serve anche un impegno di altri attori, in primis delle autorità regolatorie. «Queste ultime ha osservato il manager si dividono in due categorie: chi facilita questo processo e chi lo ostacola. L'Italia è sulla buona strada e può fare da apripista al cambiamento».
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