È crisi «diplomatica» tra Spagna e Italia. A fronteggiarsi il premier castigliano Pedro Sanchez e il nostro vicepremier Antonio Tajani. La materia del contendere? La natura della maggioranza che sostiene il governo presieduto da Giorgia Meloni. Secondo Sanchez, reinsediatosi da pochi giorni alla guida del suo Paese, l'Italia è governata dalla destra estrema. Lo stesso soggetto politico che proprio lui, Sanchez, è riuscito a fermare a Madrid. L'affermazione è contenuta nella sua prima intervista alla tv pubblica Rtve dopo la nuova investitura a premier. Il premier ha spiegato di aver cambiato idea sull'amnistia agli indipendentisti catalani alla luce dell'esito elettorale. «Dopo le elezioni eravamo davanti all'alternativa tra un governo delle destre con Vox e un accordo per stabilizzare la Catalogna grazie a un progetto di legge del tutto costituzionale - ha raccontato il premier -. In politica, come nella vita, bisogna scegliere tra soluzioni ideali e quelle possibili. Abbiamo preso una buona decisione: tutte le scelte saranno nel rispetto della Costituzione spagnola».
Le dichiarazioni di Sanchez hanno provocato l'immediata reazione di Forza Italia. Partito che si ispira ai valori moderati, cristiano-liberali che sono il fondamento dell'azione del Partito popolare europeo. Ed è lo stesso leader azzurro (e vicepremier) a respingere le tesi di Sanchez. L'Italia non è governata dall'estrema destra, spiega Tajani nella sua replica. «In Spagna governa l'estrema sinistra che noi abbiamo sconfitto - ribatte il responsabile della Farnesina -. Noi rispettiamo lo stato di diritto. A Madrid accade lo stesso? In Italia governa il Partito popolare europeo, in Spagna i secessionisti».
Dichiarazioni, queste, che hanno innescato un effetto domino nel dibattito interno. Con il Pd e il Movimento Cinquestelle pronti a impugnare le armi della polemica nei confronti del leader azzurro. «La reazione di Tajani è del tutto fuori luogo - recita un comunicato del Movimento -. Le sue sono dichiarazioni gravissime».
«Attaccare il governo legittimo di un grande Paese come la Spagna - obbietta il dem Peppe Provenzano -, oltre a essere gravemente ingiurioso, davvero risponde all'interesse nazionale?» «Forse, per Provenzano, interesse nazionale significa che dobbiamo compiacerci che il leader di un altro Paese attacchi il nostro governo?», si domanda Deborah Bergamini. Mentre il portavoce azzurro Raffaele Nevi commenta: «Quella di Sanchez è l'ennesima prova della deriva estremista imposta al suo Paese».
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