Per salvare Peschici arriva l'Esercito

Militari al lavoro per soccorrere i turisti e liberare il paese dai detriti. Si cerca ancora il pensionato disperso

Per salvare Peschici arriva l'Esercito

Peschici (Foggia)Il giorno dopo il disastro, sul Gargano non piove più. E un pallido sole malato s'è fatto largo tra la muraglia dei nuvoloni neri illuminando la baia di Peschici inghiottita dall'alluvione: al posto della spiaggia ora c'è una grande palude, un mantello di fango che con il passare delle ore è diventato solido e scuro mentre attorno restano le carcasse di auto e camper scaraventati in mare come modellini di plastica, un vecchio trattore bianco con le grandi ruote sprofondate nella melma, scheletri di alberi sradicati dalla furia dell'acqua. Dopo due notti di terrore il peggio sembra alle spalle, ma sul Gargano l'emergenza rimane. Qui, in questa fetta di Puglia che una volta era una scintillante cartolina d'estate e ora è diventata un album con le istantanee della devastazione, è arrivato anche l'Esercito.

Sul promontorio, un tempo noto come «la montagna del sole» e colpito da un nubifrgio mai visto in 80 anni, ieri si sono riversati i militari dell'undicesimo Genio guastatori e della brigata Pinerolo: si lavora per liberare le strade dai detriti, si spala per rompere l'accerchiamento e l'isolamento provocati dal maltempo e si perlustra la zona palmo a palmo per rintracciare Vincenzo Blenx, pensionato, 60 anni, ex dipendente della Provincia, disperso da sabato mattina, quando invece è stato trovato il corpo senza vita di Antonio Facenna, l'allevatore 24enne travolto dalla piena a Carpino.

L'area del disastro è stata sorvolata in elicottero dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, che poi si è fermato in Prefettura a Foggia per fare il punto della situazione e incontrare 14 sindaci del Gargano. Squadre di tecnici sono al lavoro per ripristinare l'energia elettrica di diversi paesi, mentre si continua a rimuovere fango e detriti lungo le strade. L'Anas precisa che sulla statale 89 non è crollato alcun ponte mentre sono stati chiusi un tratto della statale 272 nella zona di San Giovanni Rotondo a causa di uno smottamento e un'area della statale 693 dei laghi di Lesina e Varano per consentire verifiche per la sicurezza; sono bloccate invece 11 provinciali invase dal fango. Quasi tutti i turisti sono riusciti a partire grazie al lavoro straordinario dei soccorritori, compresi i militari della Guardia costiera di Vieste che hanno strappato al mare una coppia di turisti danesi scaraventati in acqua mentre erano su un camper. In tutto gli sfollati sono mille, ma solo in quaranta sono ancora ospitati nei centri di accoglienza.

Secondo il sindaco di Peschici, Francesco Travaglione, «i danni ammontano a 4-5 milioni di euro, ma arrivano a centinaia di milioni se si tiene conto della mancata programmazione turistica». Sul posto è arrivato anche il governatore della Puglia, Nichi Vendola. L'assessore regionale alla Protezione civile, Guglielmo Minervini, punta l'indice contro la cementificazione selvaggia e parla di «case conficcate nella pancia della montagna». E adesso scocca l'ora delle polemiche: nel mirino ci sono recenti costruzioni a ridosso dei canali che consentivano il deflusso dell'acqua in una zona a rischio e che si sono notevolmente ridotti con il passare degli anni. «Smettiamola di far colare cemento dove la natura va rispettata», dice Minervini. Che aggiunge: «In alcuni casi ci sono i permessi di persone compiacenti, in altri si tratta di opere abusive: basta con gli occhi che si chiudono per favorire questo o quell'amico, qui ci sono vite umane da difendere».

Oggi è prevista la visita del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. «Voglio rendermi conto degli interventi che bisognerà fare per ripristinare il territorio», ha dichiarato. «E bisogna puntare sulla prevenzione».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica