Sono giorni frenetici per scoprire quale sarà il futuro del ddl Zan in Senato. Le posizioni del mondo della politica restano le stesse: da una parte Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Liberi e uguali spingono per approvare il testo originale già approvato dalla Camera; dall'altra il centrodestra - con la sponda di Italia Viva e delle Autonomie - chiede una serie di modifiche per arrivare a una soluzione comune evitando di far schiantare il disegno di legge contro l'omotransfobia. Ormai anche nel centrosinistra hanno preso atto che i numeri a Palazzo Madama sono davvero risicati, così come dimostrano le questioni sospensive bocciate con un solo voto di scarto (grazie all'intervento in extremis di Ciampolillo).
L'ultimatum di Salvini
La misura rischia dunque di essere affossata soprattutto qualora si dovesse procedere con il voto segreto: il timore è che ci siano diversi franchi tiratori nel Pd e nel M5S in grado di far saltare tutto, disattendendo a sorpresa la linea ufficiale del proprio gruppo. Perciò Matteo Salvini ha lanciato un ultimatum a Enrico Letta, a cui ha chiesto di incontrarsi nei prossimi giorni per scongiurare la morte del ddl Zan. "Propongo a Enrico Letta, per l'ennesima volta, una mediazione come chiesto anche dalla Santa Sede", è l'invito rinnovato da parte del leader della Lega. Che ha chiesto al segretario del Partito democratico di vedersi nella giornata di martedì, "prima che il testo arrivi in Aula, per togliere i punti critici degli articoli 1, 4 e 7". In caso contrario, qualora Letta non dovesse accettare la proposta di mediazione, "la legge Zan finirebbe male e tutta la responsabilità cadrebbe sulle spalle del Pd".
Non è tardata ad arrivare la chiusura di Letta che, intervenendo ai microfoni del Tg3, ha così scaricato la proposta di Salvini: "Non è un interlocutore affidabile per una materia come questa. Salvini è lo stesso che sta appoggiando Orban, che sta facendo una vergognosa legislazione contro tutto ciò che è diverso". Pertanto il numero uno del Nazareno ha ribadito le sue intenzioni: "Ecco perché noi andremo in parlamento e li discuteremo con chi ha voglia di discutere".
Renzi accusa il Pd
Anche Matteo Renzi continua a lavorare affinché si arrivi a una sintesi che possa accontentare tutti gli schieramenti politici. Lo stesso leader di Italia Viva ha proposto di rivedere gli articoli 1, 4 e 7 per trovare un punto di incontro con il centrodestra. L'ex premier ha fatto sapere che pure nel Partito democratico "stanno cercando di persuadere gli altri colleghi di partito ad accettare l'idea di un compromesso", tanto che potrebbero esserci degli emendamenti condivisi. "Nel giro di qualche ora possiamo approvare il ddl Zan", ha sottolineato Renzi.
Che non ha fatto mancare una forte stoccata agli ex colleghi del Partito democratico: "Se qualcuno del Pd vuole fare di questa una battaglia di bandiera e per le elezioni è una vergogna, smettiamola con il muro contro muro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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