Salvini rilancia la flat tax: "In 5 anni anche per i dipendenti"

In ore drammatiche per la sinistra, il segretario federale della Lega ribadisce la compattezza del centrodestra: “Abbiamo un unico programma e avremo candidati unitari in tutti i collegi”

Salvini rilancia la flat tax: "In 5 anni anche per i dipendenti"

Lavoro, sicurezza, economia: queste le priorità del Paese secondo Matteo Salvini. Mentre la sinistra è impegnata a litigare e a cercare un accordo sulle poltrone, il centrodestra è al lavoro sul programma e ci sono molti punti già noti. Uno di questi è la flat tax, voluta da Silvio Berlusconi e rilanciata – seppur in termini leggermente diversi – dal segretario federale della Lega: “In questo momento ci sono 2 milioni di partite Iva che pagano una flat tax al 15%, a me piacerebbe estendere questa tassazione piatta anche ai lavoratori dipendenti. Nell'arco di 5 anni si potrà fare”, le sue parole a Radio Montecarlo.

“Ci aspettano mesi difficili, voglio essere assolutamente chiaro”, ha proseguito Salvini, fiducioso però sull’esito del voto del 25 settembre. Il centrodestra avrà la meglio, ma servirà del tempo per invertire il trend: “Non è che dal giorno dopo tutti saranno più belli, ricchi, simpatici e fortunati”. Per questo motivo, ha aggiunto, sarà fondamentale scegliere una squadra compatta.

La coalizione è unita e compatta, ha confermato Salvini, ribadendo il grande impegno della Lega per la coesione con Forza Italia e Fratelli d’Italia. “Abbiamo un unico programma e avremo candidati unitari in tutti i collegi”, l’analisi dell’ex ministro dell’Interno: “Mentre a sinistra ci sono divisioni, Calenda che ce l'ha con Letta, Renzi che ce l'ha con il mondo, Conte che ce l'ha con Di Maio...”.

Salvini si è poi soffermato su uno dei temi più dibattuti negli ultimi giorni, ovvero i cambi casacca. “Capisco molte persone che non hanno votato e magari anche adesso pensano di non votare, prima di tutto perchè uno vota un partito, un parlamentare e poi questo cambia casacca”, le parole del leader del Carroccio, con un riferimento in particolare ai tradimenti di Gelmini, Carfagna e Brunetta, senza dimenticare i cambi di idea di Conte, Di Maio e Calenda.

E c’è di più, una possibile soluzione al fenomeno: “Avere centinaia di persone che cambiano partito non è serio ma noi riproveremo, come Lega e lo proporremo all'intero centrodestra, a reintrodurre dei meccanismi che evitino questi cambi di casacca”.

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