Sarà Berlusconi a indicare i ministri azzurri. Summit in vista tra il Cavaliere e la leader Fdi

Sulla scelta dei dicasteri non accadrà come avvenuto col governo Draghi

Sarà Berlusconi a indicare i ministri azzurri. Summit in vista tra il Cavaliere e la leader Fdi

L'euforia dei primi giorni deve lasciare il posto alla concentrazione. Si deve preparare la squadra di governo, spiega Berlusconi ai suoi. I pontieri, con Tajani in testa, hanno fatto sapere agli alleati di Lega e Fratelli d'Italia che sarà lo stesso presidente azzurro a condurre la trattative. Insomma i nomi dei ministri li sceglierà lui. E non si ripeterà quanto accaduto con la formazione del governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, quando i nomi dei ministri azzurri non erano stati concordati dall'ex presidente della Bce con i vertici di Forza Italia.

Già nei prossimi giorni potrebbe esserci un confronto diretto tra la Meloni e Berlusconi. Ad annunciarlo ieri sera la senatrice Licia Ronzulli ospite di Porta a porta. «Al momento non si è parlato di nessun nome, ministero o ruolo - dice la Ronzulli - né Forza Italia ha avanzato alcuna richiesta. Gli incontri degli ultimi giorni si sono basati su dei macrotemi e si è ribadita la pari dignità tra Forza Italia e Lega che hanno ottenuto all'incirca lo stesso numero di voti. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra il Presidente Berlusconi e Giorgia Meloni e in quella occasione certamente si andrà più in profondità e si farà qualche passo in più».

Berlusconi, riconoscono i dirigenti azzurri, ha saputo dare un'impronta molto personale alla campagna elettorale, ottenendo un risultato che erano in pochi a prevedere. E tra quei pochi c'era lo stesso fondatore del partito che a una settimana dal voto aveva sussurrato di poter ottenere più voti dell'alleato ed amico Matteo Salvini. Ipotesi subito bocciata come velleitaria dai giornali ma che è stata sul punto di avverarsi.

Come sostenuto nei giorni scorsi dallo stesso leader azzurro, e ribadito con forza dal coordinatore Antonio Tajani anche sulle pagine del nostro giornale, Forza Italia si è ritagliata un ruolo strategico all'interno della coalizione chiamata a governare il Paese nei prossimi cinque anni.

Anche la vecchia ipotesi di un gruppo unico con gli alleati della Lega è definitivamente tramontata. E tutti quelli che temevano uno schiacciamento di Forza Italia sulle posizioni salviniane (a cominciare proprio dai ministri del governo Draghi che hanno lasciato anche per questo il partito per confluire nel Terzo polo di Renzi e Calenda) vengono smentiti dai risultati elettorali. Forza Italia, assicurano dal partito, avrà i suoi gruppi parlamentari. E le forze in campo, anche se numericamente leggermente inferiori, fanno da sufficiente contrappeso alla squadra leghista.

La stessa Ronzulli rassicura comunque gli alleati. «Il risultato di Forza Italia rafforza un centrodestra che si conferma la prima scelta degli italiani - commenta la vicepresdiente del gruppo azzurro al Senato -.

Il prestigio e l'autorevolezza di cui godiamo anche a livello internazionale è un valore aggiunto per tutta la coalizione». Un valore che si tradurrà, osservano i bene informati, in posizioni chiave nel prossimo esecutivo.

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