Nella serata in cui avrebbero dovuto più brillare hanno cominciato a spegnersi. E sono mancate perfino le loro classiche corbellerie, quel catalogo di scimunitaggini («Il coronavirus si combatte con la cultura»; «Noi siamo erotici romantici») che le sardine Mattia Santori, Jasmine Cristallo e Lorenzo Donnoli, ospiti ad Amici, non hanno voluto ripetere di fronte a Maria De Filippi, l'unica finora a mostrarceli per quelli che davvero sono: tre trentenni da pensierini in una stanza. Il loro intervento è stato breve, adolescenziale, ed è durato meno di sette minuti che è la giusta grammatica televisiva, lo spazio che in tempi sobri qualsiasi conduttore avrebbe dato all'emozionato Donnoli o allo smanicato Santori che non ha potuto recitare uno dei suoi interminabili monologhi dadaisti, ma solo lanciare questo appello da «godetevela ragazzi» ovvero «la bellezza è a portata di mano».
È vero che prima di entrare in studio la loro partecipazione era sembrata al popolo delle sardine un'altra idea balzana, non più ingenuità da foto galeotta con Luciano Benetton, ma atti di autolesionismo che anche ieri Noemi Robino, sardina semplice, ha denunciato sul gruppo: «Ditemi che non è vero che hanno fatto questa pagliacciata. Sempre più delusa. Avete recitato la poesia a memoria ma il problema è che la vita è un'altra cosa». E infatti anche alla base il loro intervento è sembrato non l'inizio di qualcosa di nuovo («Andiamo ad Amici per fare un lavoro che colga nel segno. È una decisione forte» ha detto Santori), ma l'esaurirsi di quello che è stato, la fase crepuscolare di un movimento che ha sicuramente aiutato la sinistra e Stefano Bonaccini a vincere le elezioni in Emilia-Romagna, ma che adesso ha il fiato corto.
Non si dice abbastanza, ma il gruppo ufficiale, 6000 sardine, perde quotidianamente follower. Oggi sono 311 mila. È calata anche la simpatia. Le Sardine oggi piacciono «solo» a 283 mila utenti che in pratica è il dato della nascita e non dell'esplosione, il segno di una grande fuga che le ultime scelte non hanno fatto che accelerare. Per spegnere qualsiasi critica riguardo alla partecipazione ad Amici, Santori ha chiesto i pieni poteri («Fidatevi di noi») ma nei gruppi territoriali nessuno si fida più. Gli amministratori dei gruppi aumentano a discrezione delle sardine fondatrici ma sono numerosi i casi in cui i capi sardina del territorio regolano i conti cancellando iscritti a piacimento.
Interessante è quanto accaduto nel gruppo Arcipelago delle Sardine, che ricorda un po' i siti di contro informazione che il M5s utilizzava agli inizi, Tze Tze, La Fucina, e che non a caso veicola articoli contro Luca Zaia, la Lega e che amplifica gli interventi contro Matteo Salvini, tipo quello del direttore di Radio Capital, Massimo Giannini a Otto e Mezzo: «Salvini è l'untore politico». Ebbene, nei giorni scorsi, improvvisamente, i militanti hanno denunciato: «Attenzione, qualcuno sta cancellando iscritti». Sono denunce che cadono nel vuoto. E a scendere sono anche le interazioni, i commenti, così come è sceso anche l'interesse del quotidiano che più ci ha creduto, La Repubblica. In Toscana, il Pd ha già scorporato dai sondaggi il loro contributo: «Qui, sarà nullo».
Sono l'ultimo pensiero di Conte, che per non scontentare il M5s le ha messe in quarantena e non le ha incontrate. In termini di share non hanno aiutato la De Filippi che ha vinto contro la Corrida di Carlo Conti, ma solo di pochissimo. Ormai anche fare il dilettante allo sbaraglio è diventato un mestiere difficile.
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