Il premier albanese Edi Rama ha annunciato il blocco della piattaforma social TikTok, di proprietà del gruppo cinese ByteDance per almeno un anno a partire da inizio 2025. «TikTok è il delinquente di quartiere. Cacceremo questo delinquente dal nostro quartiere per un anno», ha detto Rama durante un incontro a Tirana con insegnanti, genitori e psicologi albanesi. Oltre alla chiusura di TikTok, il governo albanese lancerà programmi che «serviranno a educare gli studenti e ad aiutare i genitori a monitorare i progressi dei loro figli». L'annuncio della sospensione del social network non ha a che fare con motivi economici o commerciali. La decisione di Tirana arriva infatti meno di un mese dopo che uno studente di 14 anni è stato ucciso e un altro è rimasto ferito in una rissa nei pressi di una scuola della capitale, a seguito di una disputa social proprio sulla piattaforma. Dopo la tragedia, In seguito alla tragedia, nel Paese è iniziato un dibattito tra genitori, psicologi e scuole sull'impatto dei social network sui giovani. «In Cina, TikTok mostra come gli studenti possono seguire corsi, come proteggere la natura, come preservare le tradizioni, ma fuori dalla Cina, tutto ciò che vediamo è sporcizia e fango. Perché abbiamo bisogno di questo?», ha aggiunto Rama.
L'unico Paese che a oggi ha vietato completamente TikTok è l'India, a partire dal 2020, insieme ad altre 58 applicazioni cinesi tra cui WeChat e Weibo, quando nel paese c'erano oltre 200 milioni di utenti attivi formando la community più grande al mondo.
Negli Stati Uniti invece, con oltre 170 milioni, c'è attesa in vista del 19 gennaio, quando scadono i termini per l'applicazione della legge firmata dal presidente uscente Joe Biden che mette al bando TikTok a meno che non venga venduta a una società americana. Resta comunque il tema su come effettivamente applicare il divieto a livello tecnico, almeno per chi ha già scaricato l'app.
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