Se Confindustria fa lotta politica con dati inventati

Per dare un sostegno a Renzi per il suo referendum di riforma costituzionale, la Confindustria inventa la "fantaeconometria". E inserisce un misterioso parametro di natura esoterica nel suo modello econometrico

Se Confindustria fa lotta politica con dati inventati

La Confindustria per dare un sostegno a Renzi per il suo referendum di riforma costituzionale, che stabilisce che tutto il potere va alla Camera, eletta con un sistema per cui basta il 24% dei voti per la maggioranza dei seggi, ha inventato la «fantaeconometria», inserendo un misterioso parametro di natura esoterica, nel suo modello econometrico. Come tutti i modelli econometrici basati su dati empirici, quello della Confindustria dovrebbe basarsi su parametri della contabilità nazionale. Nutrito con questa nuova informazione ricavata dalla lettura degli astri, il modello ha emesso una serie di dati tragici. Il Pil italiano (il prodotto interno lordo) che secondo le precedenti stime sarebbe dovuto crescere del +0,8% nel 2016, del +0,6% nel 2017, e dello 0,9% nel 2018, scenderebbe dello 1,7%. Ciò perché l'economia italiana privata di Renzi, che, sconfitto nel referendum si dimetterebbe, andrebbe nel caos. La Confindustria non spiega se tale caos sarebbe generato dall'avvento di un governo del Pd anti renziano o di un governo dei 5 Stelle o del pericolosissimo Berlusconi e di una sua coalizione. Fatto sta che l'equazione misteriosa, dovuta alla nuova variabile di «fantaeconometria», darebbe luogo a una sequenza di due anni di recessione rispettivamente di meno 0,7% nel 2017, poi meno 1,2% nel 2018, mentre nel 2019 finalmente avremmo un +0,2. In totale, dunque, anziché quel magro +2,3% di Pil che Renzi riuscirebbe a darci nel triennio, con i suoi bonus e i suoi annunci che «l'Italia è ripartita perché ha fatto le riforme», avremmo una perdita di 1,7%. Quindi nel complesso - privi di Renzi e della sua riforma costituzionale, perderemmo 4 punti di Pil. Inoltre il centro Studi della Confindustria, sempre grazie alla sua equazione misteriosa, riesce a stimare l'effetto del No referendario sull'occupazione: nel triennio 2017-2019 perderemmo 258mila posti di lavoro, anziché guadagnarne 319mila, come con il governo Renzi bis, con il suo andamento a passo lento. Di per sé i modelli econometrici, quando sono buoni e ben gestiti, riescono a spiegare il passato, con qualche margine di errore, così da dare una base di verifica alle leggi economiche. Nel campo delle previsioni, i più rigorosi criteri econometrici consentono solo stime con margini di errore delle variabili economiche di natura empirica, non stime delle variabili politiche e di quelle relative a fattori aleatori come la fiducia lo sfiducia. Se la Confindustria è decisa ad appoggiare questa riforma costituzionale e desidera un governo Renzi anche per il 2017-2019, lo dica apertamente e spieghi il perché. Ma non lo faccia dire al suo modello econometrico.

Il commentatore economico di Repubblica Carlo Clericetti, facendo anche lui questa osservazione, per noi ovvia, ricorda Esaù che vendette la progenitura per un piatto di lenticchie. Non so se per Confindustria si tratta di lenticchie o di qualcosa di più. Ma il conto è - comunque - a carico dei contribuenti e dei risparmiatori.

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