Se la nuova Yalta esclude Bruxelles allora dovremo difenderci da soli

La sostanza di questa brusca accelerazione nei rapporti tra Washington e Mosca va però ben oltre la pur nevralgica questione ucraina

Se la nuova Yalta esclude Bruxelles allora dovremo difenderci da soli
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In questi giorni straordinari (giustamente il premier britannico Starmer ieri a Parigi ha parlato di «momento che si verifica una volta in una generazione») la capitale saudita sarà un fulcro di avvenimenti potenzialmente decisivi. A Riad oggi si incontreranno le delegazioni russa e americana, lasciando fuori dalla porta europei e ucraini. A questo chiaro segnale, l'Europa ha reagito con il vertice convocato in corsa da Emmanuel Macron, dove si è cercato in grave ritardo di concordare una strategia comune diplomatica e militare.

Quanto a Kiev, Volodymyr Zelensky è in pieno tour de force. Visita in queste ore il turco Erdogan e il saudita Bin Salman e ha ribadito un messaggio inequivocabile: nessuno ci aveva avvertito di questo incontro a due sulla testa del nostro Paese, ma dev'esser chiaro che non riconosceremo alcun accordo che riguarda l'Ucraina raggiunto in nostra assenza.

La sostanza di questa brusca accelerazione nei rapporti tra Washington e Mosca va però ben oltre la pur nevralgica questione ucraina. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha evidenziato (con ovvia soddisfazione, visto che l'amministrazione Biden aveva escluso ogni contatto diretto con Putin in quanto criminale di guerra e di pace) che a Riad «si discuterà il ripristino dell'intera gamma delle relazioni bilaterali».

È ben questo il punto. Il sospetto che Trump corra verso un avvicinamento a Mosca che tagli fuori l'Europa e getti di fatto alle ortiche le priorità della tradizionale alleanza transatlantica cede spazio a una quasi certezza. Trump vuol ribaltare il tavolo e punta a spartirsi il mondo con Russia e Cina, condividendone i metodi peggio che decisionistici. Se questa è l'ottica, l'Europa o si allineerà al trumpismo «Mega» o altro non sarà che un intralcio, un campo minore da spartirsi: per questo viene esclusa. Allora la prossima, drammatica prospettiva sarà non una nuova Yalta, ma un nuovo patto in stile Molotov-Ribbentrop: un frego a matita rossa sulla cartina dell'Europa, chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato.

In questo modo, Putin avrà ottenuto molto più di quanto sperava: vedrà conseguito l'antico obiettivo di dividere l'Occidente e di ripartire alla conquista di un continente da ridurre alla sovranità limitata, come ai «bei tempi» dell'Urss: solo che stavolta nel mirino ci saremo anche noi europei dell'Ovest e dovremo difenderci da soli.

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