Sfregio a Tortora dal presidente Anm

Santalucia si oppone alla giornata delle vittime della giustizia: "Genera sfiducia"

Sfregio a Tortora dal presidente Anm
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Ancora tensioni tra politica e magistratura. L'Anm attacca la proposta di istituire la Giornata nazionale in memoria delle vittime di errori giudiziari.

Lo fa per bocca del suo presidente, Giuseppe Santalucia, ascoltato ieri alla Camera sulla proposta di dedicare il 17 giugno, giorno dell'arresto di Enzo Tortora, a tutte le vittime di errori giudiziari. Una proposta, presentata sia da Italia viva e che dalla Lega, e appoggiata da Forza Italia, per accendere un faro istituzionale su uno dei capitoli più neri della nostra giustizia. Bocciata invece senza appello da Santalucia: «Dubito che così si possa raggiungere un risultato utile o una sensibilizzazione diffusa dell'opinione pubblica su questo tema. E una sensibilizzazione diffusa dell'opinione pubblica credo possa portare poco. Il problema è rendere più attenti gli operatori di giustizia più che la collettività. Il pericolo è di indurre sfiducia pubblica nel sistema giudiziario e dare un messaggio in controtendenza rispetto alle numerose giornate in memoria della legalità», spiega il numero uno dell'Anm. «È come se volessimo istituire una giornata in memoria delle vittime degli errori diagnostici e terapeutici, che sono un dramma come l'errore giudiziario. Ma non ne capisco il senso. Temo che si possa mandare un messaggio non chiarissimo. Il rischio è di indurre una sorta di sfiducia pubblica per la difficoltà di entrare nei meccanismi tecnici del processo e di cogliere il senso dell'errore giudiziario, che non si identifica con l'errore colpevole del giudice secondo il nostro sistema», continua. Parole che hanno innescato un nuovo scontro: «Secondo Santalucia l'istituzione della Giornata delle vittime degli errori giudiziari, genera sfiducia pubblica. Veramente il mondo al contrario - attacca Davide Faraone, Italia Viva, primo firmatario della proposta di legge - Noi crediamo invece che siano le oltre trentamila vittime di errori e ingiuste detenzioni nel nostro Paese a creare sfiducia e pensiamo che servono riforme che arginano un fenomeno troppo diffuso nel nostro Paese».

Come spiega il testo della proposta, è stato scelto il 17 giugno in memoria di quanto accaduto a Tortora, arrestato e incarcerato ingiustamente, il «simbolo di tutte le vittime degli errori giudiziari». Da allora, si legge nel testo, «è cambiato ben poco. Ancora oggi troppi innocenti finiscono in carcere: in media 1.000 ogni anno, quasi tre al giorno, oltre 26mila negli ultimi venticinque anni». Per risarcire le persone che hanno subito ingiusta detenzione, lo Stato ha già speso «più di 740 milioni di euro e il conto prosegue al ritmo di 81mila euro al giorno. La presente proposta di legge intende dare dignità e riconoscimento ai protagonisti di storie strazianti, a innocenti accusati dei reati più diversi e tremendi sulla base di prove inesistenti o senza fondamento».

Nelle intenzioni dei promotori, la giornata servirebbe anche per promuovere negli istituti scolastici «iniziative volte alla sensibilizzazione sul valore della libertà, della dignità personale, della presunzione di non colpevolezza, quale regola di giudizio oltreché quale regola di trattamento, di coloro che sono ristretti in custodia cautelare prima e durante lo svolgimento del processo», anche "manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione». Per Paolo Pittalis, Forza Italia, «l'iniziativa, contrariamente a quanto sostenuto da alcune critiche, non mina la fiducia nella magistratura.

Al contrario, si pone come un'occasione di crescita culturale e di rafforzamento del rapporto tra i cittadini e l'amministrazione della giustizia, affinché quest'ultima non sia solo percepita come rigorosa, ma anche giusta e umana».

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