Sileri: "Non mi preoccupano i migranti Ma chi dà nome falso ai locali"

Il viceministro della Salute dice di non essere troppo in ansia per la situazione dell'isola: "Non sono preoccupato dei migranti che possono portare il virus, perché sono controllati"

Sileri: "Non mi preoccupano i migranti Ma chi dà nome falso ai locali"

Lampedusa in ginocchio a causa dei continui sbarchi, del tilt degli hotspot e dell'emergenza sanitaria, tanto che anche il sindaco decide di muoversi per proclamare uno sciopero, ma ciò nonostante il viceministro della Salute Pierapaolo Sileri minimizza la portata del problema ritenendo più urgenti altre questioni.

Una situazione al limite, quella vissuta nell'isola, tanto che il primo cittadino Totò Martello aveva indetto una riunione da tenere coi rappresentanti di alcune associazioni di categoria e di cittadini per definire le linee da seguire in vista dello sciopero generale di protesta nei confronti dello Stato. L'agitazione in atto ha convinto il sedicente avvocato del popolo Giuseppe Conte a convocare anche il sindaco di Lampedusa alla riunione in programma per il prossimo mercoledì ed alla quale parteciperà il governatore siciliano Nello Musumeci, richiamato all'ordine dopo il contestato provvedimento e le proteste nei confronti dell'esecutivo e della drammatica condizione vissuta dai suoi concittadini.

"Alla luce della convocazione da parte del premier la riunione che era in corso questa mattina al Comune, è stata sospesa", ha dichiarato Martello, come riportato da "AskaNews". "Ci rivedremo dopo l'incontro con il presidente Conte ed in base a ciò che emergerà in quell'occasione, a Lampedusa decideremo cosa fare in merito allo sciopero".

Nonostante le acque agitate ed un problema di enorme portata decisamente difficile da non vedere o valutare nella sua pesante interezza, la voce di Pierpaolo Sileri, ospite di "Sky Tg24", tende ad ammorbidirne l'impatto. La situazione a Lampedusa viene definita "critica soprattutto in alcuni periodi dell'anno quando sono maggiori gli sbarchi fai da te come stiamo osservando oggi" , spiega il viceministro, come riportato da "AdnKronos". Ciò nonostante"al momento non sono preoccupato dei migranti che possono portare il virus, perché sono controllati, ma di coloro che danno il nome sbagliato se vanno in un ristorante. Sicuramente il grido di dolore del sindaco di Lampedusa deve essere ascoltato".

La questione a cui fa riferimento il politico grillino è quella dei falsi nomi dichiarati da clienti di ristoranti e locali in Sardegna (al Billionaire in primis) da fornire necessariamente al momento della registrazione in caso di eventuali casi di positività al Coronavirus. "Non so come verranno rintracciati questi soggetti", aveva dichiarato Sileri due giorni fa. "Spero vengano trovati in altro modo, magari con la carta di credito. La Procura aprirà un'inchiesta su questo".

"Il problema è aggravato dal coronavirus e quindi la necessità di rendere sicuro il territorio italiano facendo dei tamponi in maniera spregiudicata, in questo caso necessari, e quarantenare coloro che arrivano", ha spiegato ancora il viceministro su Sky

Tg24. "Quando hai un libero afflusso in una situazione di per sé con già altri problemi è necessario un coordinamento maggiore. Ottime le navi quarantena ma poi serve una soluzione per limitare gli sbarchi".

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