Giovanni Toti: "La sinistra cerca una spallata. Chiedo la fiducia per proseguire"

Il governatore Toti si difende dai domiciliari. Il suo testo va in aula

Giovanni Toti: "La sinistra cerca una spallata. Chiedo la fiducia per proseguire"
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Pubblichiamo ampi stralci dell’intervento preparato dal governatore della Liguria Giovanni Toti in vista della mozione di sfiducia nei suoi confronti che sarà discussa domani a Genova in Consiglio regionale. Il testo sarà letto in aula dal capogruppo della Lista Toti Liguria, Alessandro Bozzano. La formazione legata al presidente, con otto consiglieri, è il primo partito della maggioranza.

Con questa mozione di sfiducia, le opposizioni tentano una spallata politica che non solo non riuscirà nei numeri, ma conferma tutta la propria inadeguatezza a guidare questa regione.

Rivendichiamo l'interesse pubblico in ogni nostra scelta. E sono certo che anche la maggior parte dei liguri comprendano e apprezzino il cammino fatto e i risultati raggiunti dal nostro governo.

Ringrazio tutti i leader locali e nazionali che hanno senza tentennamenti espresso la propria opinione e posizione. Uno su tutti, Matteo Salvini, che, venendo a posare il primo cassone della diga la settimana scorsa, non solo si è preso un merito che gli spetta, ma ha rivendicato una storia che è di tutti noi.

Il presidente Toti fin da subito si è messo a disposizione dei magistrati per chiarire tutti i contorni di questa vicenda. Non imiterò le opposizioni, parlando delle ombre lunghe che riguardano il Partito Democratico.

Dopo un decennio di costanti sconfitte, politiche ed elettorali, la stessa classe dirigente della sinistra che ha saputo deludere i cittadini più di ogni altra, in una Regione dove fortissime erano le sue tradizioni, oggi intravede, grazie ad una inchiesta della magistratura, la possibilità di recuperare un po' del terreno perduto. Lo fa sfruttando l'eco di una inchiesta che al momento è solo tale, senza rinvii a giudizio e tanto meno senza condanne.

E anche oggi vi dimostreremo che siamo in grado di assumerci, davanti agli elettori, le responsabilità che voi non siete stati in grado di fare proprie.

La vostra Liguria era una entità geografica, non una realtà amministrativa. La vostra Liguria era una terra in ombra, felice di stare un passo indietro, nella speranza che scomparendo dalla mappa della politica scomparisse anche la mediocrità della sua classe dirigente.

Voi non odiate le opere e i progetti in quanto tali, voi li odiate in quanto unità di misura della vostra incapacità, passata e presente.

Voi volete distruggere il «modello Liguria» che in questi anni, con la orgogliosa reazione al crollo del Morandi è stato costruito.

La giunta e l'amministrazione regionale devono continuare a lavorare per la realizzazione dei progetti di mandato affidatogli dagli elettori a stragrande maggioranza con lo stesso spirito

di sempre e con la leale collaborazione fra i fondamentali e non sostituibili input politici per la gestione degli affari quotidiani e l'apparato tecnico istituzionale dell'ente.

* presidente della Regione Liguria

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