L'America, per anni ridotta ad inseguire e difendere il proprio ruolo insidiato dalle nuove potenze globali in crescita, oggi è tornata ad essere il giocatore che dà le carte

L'America, per anni ridotta ad inseguire e difendere il proprio ruolo insidiato dalle nuove potenze globali in crescita, oggi è tornata ad essere il giocatore che dà le carte
Meno tasse, meno regole, meno burocrazia, più individuo, più impresa, più libertà: così Reagan e Thatcher diedero vita al libero mercato mondiale
Ci sono frasi in grado di descrivere una situazione meglio di mille trattati e dotti saggi. «La comunità hippy» a cui il Primo Ministro Meloni ha paragonato una certa sinistra è certamente uno degli esempi meglio riusciti di tale capacità di sintesi. Esiste un buonismo che mette serenità nelle coscienze e che può conquistare la benevolenza dell'opinione pubblica, ma che si trasforma in ipocrisia se letto con la lente della logica e può diventare tragedia se interpretato da chi deve governare applicando la politica.
La cultura hippie, individuata dal Premier come simbolo della attuale confusione politica nella sinistra europea, incarna le contraddizioni e le ipocrisie di una politica abituata a proporre l'ideale all'opinione pubblica e a rifuggire da ogni sforzo per raggiungerlo
Il compito di unificare sotto un'unica bandiera la piazza che si è riunita lo scorso week end in nome dell'Europa era un esercizio quasi impossibile
Fino ad oggi eravamo abituati a vedere piazze riempirsi per la pace senza se e senza ma e contro l'America che normalmente era la nazione che in qualche modo era impegnata in operazioni o in operazioni di pace o in operazioni di guerra. Oggi si vuole la pace proposta dagli Usa... ma senza dare ragione a Trump
C'è un pezzo di Europa che, in linea con la precedente amministrazione americana, considera il tema del diritto internazionale, della giustizia, dell'ordine mondiale e della sicurezza più importante della pace a qualunque costo
Il Parlamento è intervenuto approvando in prima lettura alla Camera dei Deputati un decreto legge che si chiama Salva Milano per sbloccare oltre 2 miliardi di euro di opere. La politica invece di dire "Andiamo avanti perché è giusto sbloccare le opere" si ferma, il sindaco di Milano Beppe Sala afferma: "Non ci sono più le condizioni" e allora il Pd, già di per sé molto restio ad approvare quel provvedimento, coglie la palla al balzo e si ritira. Questa è l'ennesima Caporetto della politica.
La Procura milanese ritiene illegittime una serie di autorizzazioni a costruire, contestando, di fondo, l'intero impianto delle norme urbanistiche su cui il capoluogo lombardo in questi anni si è plasmato.
La politica è soprattutto cogliere lo spirito dei tempi e dotarsi degli strumenti più adatti a sostenere la propria sicurezza e i propri valori