Stefano Cucchi, o Giuseppe Uva o Federico Aldrovandi. Sinistra Italiana vorrebbe dedicare a loro una Commissione d'inchiesta sul tema dei maltrattamenti e degli abusi commessi ai danni di persone private della libertà individuale. È questa la proposta di legge avanzata oggi per far luce sui casi di morti in carcere o nelle camere di sicurezza, ancora irrisolti.
La commissione dovrebbe restare in carica due anni e dovrebbe essere composta da 20 deputati e dovrebbe avere gli stessi poteri e limitazioni dell'autorità giudiziaria e alle cui indagini non sarebbe opponibile nè il segreto di Stato, nè quello d'ufficio. Un primo passo utile, secondo i promotori, ma non sufficiente perché in Italia non è ancora stato introdotto il reato di tortura nel codice penale che"oggi rappresenterebbe il primo passo per chiarire i limiti dell'esercizio della forza e dei pubblici poter, rispetto alle esigenze investigative o di polizia", dicono gli onorevoli di Sel, Nicola Fratoianni e Celeste Costantino nel corso della conferenza stampa di presentazione. Presente all'evento anche Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, che dice: "Io la mia battaglia la dovevo a mio fratello e agli altri Stefano che purtroppo ci sono. Se oggi si riesce a mettere in piedi questa Commissione d'inchiesta è interesse di tutti: delle famiglie, del mondo politico, delle istituzioni. È inquietante sapere che sei anni fa mio fratello è stato calpestato in quella maniera e che per sei anni si sia negato tutto".
"Se - conclude la Cucchi - tra le 140 persone incontrate da Stefano nei primi giorni, una sola avesse fatto il suo dovere di pubblico ufficiale e avesse denunciato, si sarebbe interrotta quella catena che ha portato alla morte di mio fratello", ha detto sottolineando il suo "rispetto per le persone che svolgono quel lavoro difficilissimo con onore".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.