La partita si giocherà proprio sui numeri, sulla forza che realmente il centrodestra ha per spazzare via la sinistra e poter formare un governo solido per i prossimi cinque anni. In tal senso i sondaggi parlano in maniera chiarissima: la storica coalizione può godere di un larghissimo vantaggio sull'accozzaglia rossa, che invece riscontra continue difficoltà e non riesce a fare breccia tra gli elettori. Sarà cruciale quantificare il peso elettorale nella forza in Parlamento per avere una maggioranza compatta.
Il sondaggio
Secondo l'ultima rilevazione di Tecnè sulle intenzioni di voto per la Camera proporzionale, la formazione politica con maggiore consenso resta saldamente Fratelli d'Italia: il partito guidato da Giorgia Meloni continua a godere di un buon momento, attestandosi al 24,8% e staccando il Partito democratico. Che invece affronta una situazione del tutto differente: i dem sono fermi al 21,9% e vedono allontanarsi sempre di più la prospettiva di un sorpasso su FdI. La Lega di Matteo Salvini raccoglie il 12,1% delle preferenze.
Il Carroccio però deve guardarsi le spalle: non può passare inosservata la crescita del Movimento 5 Stelle, che raggiunge l'11,9% e spera di finire al terzo posto. Poco sotto si trova Forza Italia al 10,4%. Ben distante il Terzo Polo: l'asse tra Italia Viva e Azione viene dato al 6,1%, circa la metà dalla quota così tanto auspicata. Infine ci sono i partiti con minori preferenze: Verdi-Sinistra italiana al 3%, Italexit di Gianluigi Paragone al 2,4%, +Europa al 2,1%, Noi moderati all'1,4% e Impegno civico di Luigi Di Maio allo 0,9%. La stima dei votanti è del 62%, in aumento dello 0,7%.
Quanto alla Camera uninominale, le coalizioni sono profondamente divise: da una parte il centrodestra si attesta al 48,7%, in calo dell'1%; dall'altra l'ammucchiata di sinistra perde lo 0,6% e scende al 27,9%. Addirittura l'area di Pd, Verdi-Sinistra italiana, +Europa e Impegno civico non riesce a raggiungere quota 28%.
La stima sui seggi
Come detto in precedenza, la stima sui seggi ricopre un'importanza notevole. Gli equilibri in Parlamento sono una variabile fondamentale. Per di più, dopo il taglio dei parlamentari, i seggi in gioco sono 400 alla Camera e 200 Senato. Alla Camera si potrebbe prefigurare il seguente scenario: il centrodestra potrebbe prenderne tra 252 e 262; la sinistra tra 79 e 89; il Movimento 5 Stelle tra 30 e 32; il Terzo Polo tra 15 e 17; gli altri partiti tra 3 e 4. Al Senato i numeri potrebbero essere questi: il centrodestra potrebbe vantare tra 125 e 133 seggi; l'accozzaglia rossa tra 38 e 46; i grillini tra 14 e 16; Azione-Italia Viva tra 5 e 7; gli altri partiti tra 3 e 4.
Il comportamento elettorale
Non indifferente la questione del comportamento elettorale. Il 56,5% indica una preferenza: nello specifico il 38,4% è molto sicuro del partito che voterà; l'11,3% potrebbe sceglierne un altro; il 6,8% si ritiene abbastanza sicuro della scelta che farà alle urne. Tuttavia c'è un 43,5% di astensione e incerti: di questi il 31,3% è convinto che non andrà a votare; il 6,7% si definisce incerto; il 5,5% si recherà alle urne ma deve ancora decidere quale partito sostenere.
Nota del sondaggio:
a) Sondaggio realizzato da Tecnè srl;
b) Committente RTI;
c) Estensione territoriale: nazionale;
d)
e) Interviste effettuate nel periodo 1-5 settembre 2022 con metodo cati-cami-cawi;
f) Il sondaggio è disponibile qui.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.