Come ormai tradizione "sondaggistica" vuole, l’ultimo sondaggio della settimana è la cosiddetta Supermedia realizzata da Agi e YouTrend, che mette insieme i risultati dei diversi istituti demoscopici. Il sondaggione di fine luglio – realizzato sulla base dei dati raccolti da Demopolis, Euromedia Research, Ipsos, Ixè, Swg e Tecnè – è un’affidabile cartina di tornasole di quelli che sono gli orientamenti di voto della popolazione elettorale italiana.
Il sondaggio registra alcuni cambiamenti ed alcune novità, probabilmente legate all’approvazione a Bruxelles del Recovery Fund; a linee generali, i partiti della maggioranza giallorossa crescono di qualche decimale di punto, mentre le forze di opposizione cedono qualcosa.
Entrando nello specifico del sondaggio, ecco i numeri. Le Lega di Matteo Salvini si conferma essere la formazione più apprezzata, ottenendo il 24,8% delle preferenze; due settimane fa, però, il Carroccio era stato fotografato dal 25,4% dei favori (in quindici giorni il calo è stato dunque dello 0,6%).
Venendo al Partito Democratico, i dem di Nicola Zingaretti possono sorridere ed essere moderatamente soddisfatti: il Pd sale dal 20,4% al 20,6%, ma non si tratta certo né di un risultato né di un volume elettorale entusiasmante.
Cresce di mezzo punto percentuale il Movimento 5 Stelle, nonostante i dissidi interni e l’operato non certo ottimale del ministro della Scuola Lucia Azzolina: i pentastellati vanno su dello 0,5%, attestandosi al 16,5% dei consensi.
Bene e tutto sommato stabile Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni: FdI, infatti, cede appena un decimo di punto, ma pesa tuttora il 15% tondo-tondo. Alle spalle dei meloniani c’è Forza Italia di Silvio Berlusconi. Gli azzurri cedono tre decimi di punto e passano così dal 7,2% al 6,9%. Un’eventuale coalizione a tre del centrodestra fra Lega, azzurri e FdI intercetterebbe il 46,7% dei voti, contro il 43,1% delle forze che compongono l’attuale maggioranza giallorossa di centrosinistra.
Ecco, a proposito di sinistra, al 3,2% troviamo La Sinistra (+0,2% rispetto al precedente sondaggio), mentre Italia Viva di Matteo Renzi annaspa sotto la soglia del 3%, fermandosi a un deludente 2,8%.
Quando a fine estate scorsa l'ex rottamatore fondò Iv andandosene dal Piddì, puntava alla doppia cifra: oggi, stando così le cose, quell'obiettivo sembra essere solamente una chimera.Un punto decimale più sotto c’è Azione di Carlo Calenda (2,7%), mentre al 2% spaccato si posiziona +Europa. I Verdi, infine, sono il fanalino di coda con l’1,6%.
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