"È sopravvalutato...". Così il dem asfalta Conte

Andrea Marcucci del Pd scarica il M5S come possibile alleato dei dem e fa il punto sulla situazione di Roma, con una riflessione amara su Conte

"È sopravvalutato...". Così il dem asfalta Conte

Le elezioni amministrative o, meglio, la ricerca dei candidati sta creando importanti fratture nell'alleanza tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico. Il mancato accordo su Roma, dove Nicola Zingaretti ha fatto un passo indietro davanti alla conferma della ricandidatura di Virginia Raggi, ha aperto una falla enorme nei rapporti tra i due partiti, che si trovano su posizioni talmente distanti da non rendere attualmente possibile un accordo in alcuna città. Lo ha confermato il senatore Pd Andrea Marcucci in un'intervista a Repubblica.it, sottolineando che gran parte dei problemi di comunicazione tra i partiti nascono dal caos interno al MoVimento. In precedenza, il dem aveva indicato come causa del caos M5S l'inadeguatezza di Giuseppe Conte.

"È un errore pensare che un accordo nazionale possa messere insieme Pd e 5 Stelle in tutte le città in cui si andrà a votare ad ottobre. Eppure c'era già stata una lezione in Umbria alle recenti regionali, purtroppo non si è voluto ricordare il precedente", ha dichiarato Andrea Marcucci. Il senatore ha spiegato perché, secondo lui, in questo momento non ci sono le condizioni per pensare a un'alleanza per i candidati amministrativi: "I 5Stelle stanno attraversando una fase molto confusa della loro storia. Ignorare questo dato non è saggio. Io penso a un Pd che sia il perno vero di un centrosinistra aperto".

Marcucci ha una visione molto ottimista del suolo del Partito democratico, la stessa che adesso manca ai suoi elettori, ma sembra essere piuttosto convinto della sua affermazione: "È il periodo per tornare ad agitare questa proposta con determinazione. Rafforzare il Pd, fare una legge elettorale proporzionale e disinteressarsi per un po' delle alleanze nazionali: questo è il mio consiglio". Negli ultimi sondaggi il partito del Nazareno sembra arrancare, tallonato a distanza ravvicinata da Fratelli d'Italia e ancora troppo distante dalla Lega che, invece, mantiene ben salda la sua leadership. Non va certamente meglio al Movimento 5 Stelle, che perde consensi a vista d'occhio e, forse, anche questo aspetto inizia a preoccupare i dem.

Andrea Marcucci, però, apparentemente non ne fa una questione di consensi ma di opportunità per il suo partito. Accantonata l'ipotesi di Nicola Zingaretti come candidato sindaco per Roma, il Partito democratico sembra puntare tutto sull'ex ministro Roberto Gualtieri. Intanto, nella sua intervista a Repubblica.it, Andrea Marcucci ha commentato la candidatura di Carlo Calenda: "Ho stima dell'ex ministro, si conterà nelle urne. Non è il mio candidato, ma gli faccio gli auguri. E spero che si trovi un accordo per il secondo turno. Il suo contributo di idee e di esperienza può essere molto utile all'amministrazione della Capitale".

Il senatore ha ribadito quanto dichiarato in una precedente intervista a Il Foglio. "Gualtieri comunque se la giocherà. Certo, se avessimo seguito la strada di un'intesa locale, nella Capitale mai sarebbe uscita indicazione di un rapporto privilegiato con il movimento di Virginia Raggi.

In 5 anni l'opposizione del Pd alla sindaca grillina è stata totale e a tutti i livelli. Forse l'errore è stato proprio quello di sottovalutare la realtà e sopravvalutare le possibilità di Conte di intervenire. Un lavoro da fare molto meglio in futuro", ha affermato Andrea Marcucci.

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