"Sbarchi sei volte superiori al 2019. Non possiamo fare da soli: l'Ue ci aiuti"

Il presidente del consiglio ha aperto i lavori del Rome Med, il forum dedicato al Mediterraneo. Nel suo discorso i passaggi più importanti hanno riguardato la Libia e l'emergenza immigrazione

"Sbarchi sei volte superiori al 2019. Non possiamo fare da soli: l'Ue ci aiuti"

Sul palco Mario Draghi è salito poco prima delle 9:30. Davanti a sé la platea del Rome Med 2021,il forum promosso dall'Ispi e dal ministero degli Esteri che ogni anno richiama attori e osservatori importanti del contesto politico mediterraneo. Al presidente del consiglio è spettato l'onere di inaugurare i lavori che procederanno nella capitale fino a domani.

Il dossier libico

Per Draghi l'intervento ha rappresentato l'occasione per fare il punto della situazione sui dossier principali riguardanti l'Italia e il mare nostrum. A partire dal discorso relativo alla Libia. Fra tre settimane il Paese nordafricano dovrebbe andare al voto (il condizionale è d'obbligo) e affrontare quindi uno degli snodi principali della sua storia recente.

Per il capo del governo italiano, le elezioni “devono essere libere, eque ed inclusive”. Nel ribadire che l'Italia è impegnata nel sostenere la transizione libica, Draghi ha rimarcato, tra le altre cose, l'importanza del processo elettorale e la spinta offerta da questo appuntamento per ricercare la stabilità non solo della Libia ma anche dell'intera regione. Tanto è vero che un passaggio del discorso è stato dedicato alla Tunisia.

Siamo vicini alla Tunisia – ha voluto dichiarare il capo del governo – come testimoniato dall'invio di vaccini per fronteggiare la pandemia. Siamo fiduciosi che il Paese supererà l'attuale stato di emergenza e farà fronte alle urgenze economiche e sociali”.

Il passaggio sull'immigrazione

Quando si parla di dossier libico è inevitabile poi un richiamo all'emergenza immigrazione. “Quest'anno – ha dichiarato Draghi – c'è stato un numero di sbarchi superiore di sei volte rispetto al 2019”, con riferimento all'ulteriore incremento di arrivi irregolari lungo le nostre coste. Una situazione che secondo il presidente del consiglio non può essere gestita dai singoli Stati. “L'Italia – si legge sempre nelle sue affermazioni – non può fare tutto da sola”. La soluzione andrebbe ricercata in un “maggior coinvolgimento di tutti i Paesi europei, anche nel Mediterraneo – ha proseguito Draghi – l'Italia continua a promuovere un avanzamento europeo verso una gestione collettiva, in un equilibrio fra responsabilità e solidarietà”.

Se da un lato è stata rimarcata l'importanza di ridimensionare i numeri degli sbarchi, dall'altro lo stesso Draghi ha ribadito di voler puntare sull'incremento di “flussi legali di migranti dai Paesi più vulnerabili, che sono una risorsa e non una minaccia per la nostra società”. Un richiamo forse anche ai recenti corridoi umanitari che hanno coinvolto numerosi cittadini scappati dall'Afghanistan.

Il dossier immigrazione è un passaggio importante nel discorso del capo del governo anche per richiamare al ruolo più generale del Mediterraneo all'interno dell'Ue. “Il Mediterraneo – ha chiarito l'ex governatore della Bce – sia il centro dell'Europa e non invece un confine”. Questo perché il mare nostrum “non è soltanto un mare o un'espressione geografica – si legge ancora nelle dichiarazioni di Draghi – oggi come in passato è un insieme di legami, sociali, economici e culturali”.

La situazione in Medio Oriente

Una parte del discorso il presidente del consiglio l'ha voluta dedicare alla situazione generale in Medio Oriente. In primo luogo, è stata auspicata una ripresa del dialogo in Terra Santa “per riavviare un percorso di pace che arrivi alla soluzione dei due Stati”.

Per quanto riguarda Israele – ha infatti dichiarato Draghi – guardiamo con attenzione al processo di normalizzazione delle sue relazioni con il mondo arabo. Le recenti crisi di Gaza dimostrano, ancora una volta, la necessità di riavviare gli sforzi internazionali a favore del processo di pace. Un cammino che deve portare a una soluzione a due Stati praticabile, giusta e direttamente negoziata tra le parti coinvolte”.

Un riferimento è stato fatto anche ai rapporti con l'Iran e all'attuale dialogo sul nucleare. “Con Teheran – ha sottolineato il presidente del consiglio – manteniamo un dialogo esigente, ma costruttivo, anche per quanto riguarda la non proliferazione del nucleare”.

Le dichiarazioni di Luigi Di Maio

A prendere la parola sul palco di Rome Med 2021, è stato anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Al fianco delle preoccupazioni per le crisi dei migranti e per i tanti dossier aperti in campo politico, il titolare della Farnesina ha voluto parlare delle opportunità energetiche emerse negli ultimi anni.

Le scoperte di giacimenti di gas nel Mediterraneo orientale presentano opportunità concrete di crescita comune – si legge nelle sue dichiarazioni – La visione dell'Italia si fonda sul valore inclusivo dell'energia e sulla ricerca di soluzioni che garantiscano un accesso equo, regolato e sostenibile a queste risorse”.

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