Lo stallo politico sui rifiuti che soffoca la Capitale

Continua il braccio di ferro tra il Comune a Cinque Stelle e la Regione Lazio a guida Pd

Lo stallo politico sui rifiuti che soffoca la Capitale

Roma - Un eterno rimpallo di responsabilità sulla pelle di Roma, quel che resta di una capitale sempre più schiacciata dalle solite piaghe, quella dei rifiuti in primis, a sei anni dalla chiusura della maxi-discarica di Malagrotta e in prossimità del 15 gennaio, quando quella di Colleferro, che ogni giorno smaltisce 1.100 tonnellate di indifferenziata romana, cesserà l'attività.

Comune a Cinque Stelle contro Regione Lazio a guida Pd, da almeno due anni, con lo spettro del commissariamento e il perenne rischio di emergenze igienico-sanitarie. E con l'esercito pronto a scendere in campo per scongiurare l'emergenza mettendo a disposizione delle aree, tra Roma e Provincia, dove smistare l'immondizia in attesa di essere portata negli impianti. Una soluzione tampone, quella dei cosiddetti «siti di trasferenza», che ha già provocato la sollevazione dei sindaci interessati.

L'ultima immagine dei rifiuti che galleggiano per le strade allagate dopo il temporale di qualche giorno fa è il simbolo di questo stallo politico. Venerdì in Campidoglio la seduta straordinaria dedicata ai rifiuti e all'ordinanza della Regione che ha chiesto al Comune di individuare in tempi brevi nuovi siti di smaltimento si è chiusa con un nulla di fatto. Con la sindaca Virginia Raggi, sempre più isolata, che sul no agli impianti imposti dal governatore Nicola Zingaretti non è riuscita a compattare la sua maggioranza. Lo stesso amministratore unico di Ama, l'azienda dei rifiuti, Stefano Zaghis, scelto proprio dalla Raggi solo due mesi fa, ha sconfessato la linea dei Cinque Stelle e della sindaca, sostenendo che per chiudere il ciclo dei rifiuti alla capitale serve almeno un termovalorizzatore, da sempre un tabù per i pentastellati, osteggiato dallo stesso ministro dell'Ambiente, Sergio Costa.

È questo il clima in cui la prossima settimana riprenderà la discussione in Campidoglio, che sul tema è pronto a ricorrere al Tar contro l'ordinanza regionale.

La Raggi ha definito la Regione «inerme» di fronte alle sue responsabilità, accusandola di volere nuove discariche «vicino alle case dei cittadini». L'assessore regionale ai rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha replicato dando della bugiarda alla sindaca: «Decida sull'impianto di smaltimento o lo faremo noi».

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