Dalla Bossi-Fini alla clandestinità: così la sinistra è pronta a spalancare i porti

Non più porti aperti ma spalancati se il 25 settembre vince la sinistra: nel programma del Pd le intenzioni dei dem per le politiche migratorie

Dalla Bossi-Fini alla clandestinità: così la sinistra è pronta a spalancare i porti

Nel caso in cui il Pd dovesse vincere le elezioni, non ci sarà nessun aggiustamento e nessuna presa di coscienza da parte del Pd per sistemare il disastro compiuto da Luciana Lamorgese nelle politiche migratorie. Gli esponenti dem continuano a difendere l'assalto alle coste italiane da parte dei migranti irregolari, che nella maggior parte dei casi non sono meritevoli di tutela internazionale. Solo nell'ultimo weekend è stata toccata la circa record di oltre 2000 persone sbarcate in sole 24 ore, con quasi 100 sbarchi sull'isola di Lampedusa in appena due giorni. Numeri che dovrebbero portare a un ragionamento di tutela del Paese, che da sinistra non viene fatto e non si farà nemmeno in futuro, preferendo la politica dei porti sempre aperti e della finta accoglienza buonista.

Mentre Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni hanno una propria ricetta per fermare l'assalto alle coste, che prevede da una parte il blocco navale e dall'altra il via libera all'ingresso solamente a chi ha davvero diritto di entrare, da sinistra tutto tace davanti al collasso dei centri di accoglienza e allo sforzo enorme delle forze dell'ordine e di soccorso di gestire il caos. "Uno Stato serio controlla e difende i propri confini. Serve una missione europea in accordo con le autorità nordafricane", ha ribadito ancora Giorgia Meloni, spiegando che "solo in questo modo sarà possibile mettere fine alle partenze illegali verso l'Italia e alla tragedia delle morti in mare".

Mentre il centrodestra espone queste idee in ogni suo intervento elettorale, sia tramite i social che tramite i comizi in piazza, per scoprire quali siano le intenzioni del Pd di Enrico Letta in tema di migranti è necessario andare a controllare il programma elettorale dei dem, visto che in nessun intervento pubblico viene spiegata la loro ricetta. Ebbene, nelle fantasiose intenzioni del Pd, andrebbe creata una (costosa) "Agenzia di coordinamento delle politiche migratorie" allo scopo di effettuare il "monitoraggio" e che si occuperà "del rispetto dei criteri d'accoglienza e dell'efficacia delle politiche d'integrazione". Ma c'è di più, perché dal Pd puntano all'eliminazione della legge Bossi-Fini, ossia quella che finora ha permesso di procedere con le espulsioni degli irregolari e che permette la permanenza in Italia solo dietro regolare contratto lavorativo, e di eliminare l’aggravante della clandestinità.

Certo, propongono anche "un'azione in sede europea che spinga al superamento del Regolamento di Dublino e la costruzione di una vera politica europea su migrazione e accoglienza". Ma l'hanno già detto e finora sono rimaste solo parole, visto che dall'Europa nessuno ha intenzione di farsi carico degli sbarcati in Italia.

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