La cosiddetta carne sintetica altro non è se non «poltiglia», «un agglomerato di cellule» che «in Italia non arriverà mai». Lo ha detto ieri a Londra il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine di un intervento al «Workshop on Italian Agribusiness» organizzato dall'Ice, alla presenza di oltre 130 aziende italiane e di operatori locali, nel secondo giorno della visita della premier Giorgia Meloni nella capitale britannica. Il ministro - parlando nella sede di un noto ristorante italiano - ha ribadito che l'Italia sta conducendo una battaglia in sede Ue per diventare il primo Paese europeo dove sia vietata la produzione, l'importazione e la vendita di questo prodotto: frutto «standardizzato e iperprocessato» che, dice Lollobrigida, minaccerebbe di mettere a rischio non solo l'agricoltura italiana, ma anche la nostra «tradizione» alimentare. Il ministro, che a Londra ha avuto un faccia a faccia con la sua omologa britannica Therese Coffey, ha poi richiamato il modello italiano di promozione di «un sistema di qualità». Evocando sul piano dei rapporti bilaterali la volontà di aprire «un tavolo tecnico» con l'esecutivo di Rishi Sunak per superare gli ostacoli legati «all'assestamento del dopo Brexit».
E sul made in Italy Lollobrigida è tornato anche nel successivo intervento tenuto durante un ricevimento all'ambasciata italiana, alla presenza di circa 400 invitati. «I prodotti agroalimentari - ha detto - sono collegati al territorio e sono quell'elemento che rappresenta un valore aggiunto per l'Italia: la qualità».
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