Super pass in hotel e sui treni regionali. E per 1,5 milioni obbligo di vaccino

Oggi cabina di regia e Cdm: sì alla terza dose per docenti e forze dell'ordine civili e militari. Draghi è cauto sulle restrizioni in zona bianca: a sera il testo del decreto è ancora in alto mare

Super pass in hotel e sui treni regionali. E per 1,5 milioni obbligo di vaccino

Riunioni, telefonate e interlocuzioni con i ministri competenti. Molti confronti e qualche scontro. Ieri a Palazzo Chigi è stata una giornata complicata come poche volte era successo prima. Perché nessuno ha dubbi sulla necessità di una stretta drastica delle misure anti-Covid, ma le ricette sul tavolo sono più d'una. Il grande tema di dibattito è soprattutto il super green pass, che molti ministri - e buona parte delle Regioni - vorrebbero istituire già in zona bianca, ma sul quale il premier pare avere dubbi di metodo. Non di merito, certo. Perché Mario Draghi ha sempre sposato la linea del rigore. Ma di «coerenza complessiva» rispetto all'impianto normativo fino ad oggi in vigore, quello che ha legato le restrizioni ai colori delle Regioni e, dunque, all'andamento dei numeri delle terapie intensive. Che, ad oggi, non hanno ancora superato il livello di guardia. Di qui il dubbio dell'ex numero uno della Bce sulla reale necessità di intervenire da subito in maniera emergenziale anche nelle zone bianche. Una scelta, peraltro, che rischierebbe di compromettere la ripresa economica in corso.

Ci si avvicina così - con il testo del decreto sulle restrizioni che nel corso della giornata cambia più di una decina di volte - alla cabina di regia in programma questa mattina, con a seguire nel pomeriggio il Consiglio dei ministri. Scontato il via libera al super green pass, valido solo per vaccinati o guariti. Servirà per tutte le attività che non siano legate al lavoro (per il quale continuerà invece a valere il tampone). Resta però da sciogliere un nodo decisivo: se applicare il «modello 2G» erga omnes (quindi anche in zona bianca) o solo dalla gialla in poi. E sarà proprio questo l'oggetto principale di confronto nella cabina di regia tra i partiti che sostengono la maggioranza. Con Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, ministri di Salute e Affari regionali, che sembrano sposare la linea più rigorista. Peraltro come chiesto anche dai governatori di alcune grandi Regioni, dalla Lombardia al Lazio, passando per Campania e Toscana.

D'altra parte, il governo resta fedele alla linea secondo cui vanno «premiati» i vaccinati. Tanto che l'obbligo di green pass dovrebbe essere allargato ai trasporti per i mezzi a media percorrenza e anche agli alberghi. Al momento, invece, non sembra essere in discussione l'ipotesi di estenderlo ai minori di 12 anni.

Novità anche sul fronte dell'obbligo vaccinale. Oggi dovrebbe arrivare il via libera per le forze dell'ordine civili e militari (comprese, probabilmente, le polizie municipali). Il tema è stato ieri oggetto di una fitta interlocuzione tra Palazzo Chigi e i ministeri di Interni e Difesa, che - nonostante qualche resistenza di alcuni sindacati - hanno dato il loro benestare. Allo stesso modo, sarà confermato l'obbligo della terza dose anche per i docenti. In tutto, dunque, una platea di circa un milione e mezzo di italiani.

La strada, dunque, è tracciata. E prevede una decisa stretta per i non vaccinati. Oggi, si capirà fino a che punto. Perché è evidente che applicare il super green pass già in zona bianca equivarrebbe a un deciso cambio di paradigma. Nella sostanza, significherebbe passare all'obbligo vaccinale di fatto visto che ai No Vax sarebbe preclusa qualsiasi attività ricreativa.

Forse anche per questo Draghi si sta muovendo con grandissima prudenza. Una cautela che lo ha portato a prendere tempo fino a questa mattina per cercare un punto di caduta condiviso nella cabina di regia dove siedono i capi delegazione di tutti i partiti di maggioranza.

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