Superconsulente ma senza laurea: per licenziarlo si scomoda il Colle

Bari Certo, la spesa non era affatto trascurabile. Tanto più di questi tempi, segnati da una crisi senza fine specialmente in un settore delicato come quello della sanità. Ma qualcuno al Policlinico di Bari avrà pensato che l'apporto di quel consulente informatico esterno fosse assolutamente indispensabile, al punto di sborsare oltre mezzo milione di euro nel giro di cinque anni per un esperto che non ha la laurea ma in compenso può sfoggiare la maturità scientifica. Il consulente in questione, Nunzio Porfido, ha assicurato le sue prestazioni al secondo ospedale del Sud dal 2009 fino allo scorso novembre. Fino a quando, cioè, è stato rimosso dopo il ricorso straordinario al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, promosso dal dirigente informatico del Policlinico, Gaetano Violante, supportato dal segretario di un movimento politico barese, Luigi Cipriani, del Gruppo Indipendente Libertà. Risultato: il capo dello Stato ha emesso un decreto con cui ha annullato il contratto con Innova Puglia, la società in house della Puglia che aveva fornito il consulente.

La decisione è stata adottata dopo aver preso atto del parere del Consiglio di Stato che tra l'altro ha affermato come il diploma di laurea fosse «titolo necessario per l'accesso alla relativa posizione funzionale»; ma non solo, perché i giudici hanno ricordato che pure il ministero della Salute ha ritenuto fondata l'istanza «anche alla luce del ben noto principio di autosufficienza della pubblica amministrazione».

Una stretta che evidentemente non ha impensierito più di tanto il Policlinico che nel 2009, dopo aver deciso di potenziare il servizio informatico e non potendo fare direttamente assunzioni, si rivolse a Innova Puglia. Che risolse il problema individuando un consulente diplomato alla cifra di 105mila euro all'anno. Adesso la collaborazione è stata interrotta. Ma il Policlinico non demorde e ha presentato ricorso in Cassazione.

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