
Sulla scheda elettorale non erano presenti né la scelta dell'indipendenza dalla Danimarca né un sondaggio sulle mire colonialiste di Donald Trump. Ma il risultato delle elezioni in Groenlandia ha risposto a entrambe le domande: indipendenza in tempi ragionevoli e mai con gli Stati Uniti di Donald. Del resto senza l'ombra lunga del tycoon, attirato dalle ingenti risorse minerarie e dalla posizione strategica dell'isola, e l'ipotesi di staccarsi dal Copenaghen, il voto in Groenlandia avrebbe avuto lo stesso appeal di quello dell'assemblea di istituto di un liceo. E invece, tutti gli occhi su questa mega isola di ghiaccio con meno di 6omila abitanti che ha deciso di svoltare a destra, scegliendo con oltre il 30% dei voti il partito di centrodestra Demokraatit, guidato dal 33enne Jens-Frederik Nielsen, convinto indipendentista e il più duro contro il tycoon nelle dichiarazioni pre-elezioni.
Una vittoria a sorpresa per tutti, dove il favoritissimo era il partito Inuit Ataqatigiit del primo ministro uscente Mute Bourup Egede. Un successo che ha sorpreso anche lo stesso Nielsen. «Non ci aspettavamo che le elezioni avessero questo esito, siamo molto contenti», ha confessato. Nonostante i soli 33 anni Nielsen non è un parvenu della politica, passione abbracciata dopo essere diventato popolare sull'isola grazie allo sport. Più volte ha vinto il campionato groenlandese di badminton e ha anche gareggiato a livello internazionale conquistato svariati successi. È laureato in scienze sociali e dal 2020 ha ricoperto la carica di ministro dell'Industria e delle Materie Prime. La sua posizione sulle ingerenze americane è netta: «Non siamo in vendita. Non vogliamo essere americani. No, non vogliamo essere danesi. Vogliamo essere groenlandesi. E vogliamo la nostra indipendenza in futuro. E vogliamo costruire il nostro Paese da soli», ha detto subito dopo il trionfo lanciando un messaggio chiarissimo a Trump. Secondo Nielsen il tycoon sostiene tra l'altro la causa dell'indipendenza della Groenlandia proprio per indebolire l'isola e avere gioco facile nel «colonizzarla».
Sul tema dello sganciamento dalla Danimarca, che contribuisce per oltre un quinto al pil dell'isola, Nielsen ha le idee chiare e spinge per il processo anche se senza fretta. Secondo i progetti ci vorranno dagli 8 ai 15 anni per arrivare alla piena indipendenza e le sue idee influenzeranno anche le alleanze di governo.
I demokraatit dovranno infatti formare un governo di coalizione ed è difficile pensare a un accordo con i nazionalisti di Naleraq, fino a ieri con loro all'opposizione, che invece spingono per un tutto e subito che potrebbe avere conseguenze traumatiche per il futuro della Groenlandia. Un'isola fino a ieri ignorata quasi da tutti e finita improvvisamente al centro delle mappe geografiche e politiche del mondo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.