D all'uno vale uno al tutti contro tutti. E, tra i grillini, c'è chi dice: «Sembriamo il Pd, ognuno va per conto suo». L'impressione, due giorni dopo la svolta del premier Giuseppe Conte sulla Tav, è che il vecchio monolite a Cinque Stelle si sia frantumato in mille pezzi. Ma, nonostante la frammentazione, dal quartier generale i fedelissimi di Luigi Di Maio ripetono che «il governo deve andare avanti». Dopo le tentazioni, di ortodossi e governativi, di «staccare la spina» all'esecutivo gialloverde, il bagno di realtà prevede che non bisogna abbandonare nessuna poltrona. Da quelle dei ministeri fino agli scranni dei parlamentari che, in fondo, non hanno nessuna voglia di ricominciare da zero e andare a casa. È la tattica, più o meno voluta, del «falso allarme» sviscerata giovedì dal Giornale.
Le divisioni, però, restano. E sono lo specchio di un Movimento al potere, ma in equilibrio precario. Il presidente della Camera Roberto Fico è rimasto in silenzio, facendo filtrare la sua arrabbiatura per una linea politica che sta sconfessando, uno dopo l'altro, tutti i princìpi originari. Alessandro Di Battista, protagonista in passato di violente sfuriate sull'Alta velocità, preferisce nicchiare. Davide Casaleggio è concentrato sulla riorganizzazione e ha dovuto inghiottire il boccone amaro della prima rinuncia al totem del doppio mandato. Virginia Raggi, non più candidabile, ha fatto sapere di voler restare sotto i riflettori della politica. Giuseppe Conte non vuole abbandonare Palazzo Chigi e comincia a pensare al suo futuro politico. Di Maio in un video ha tenuto la barra dritta sulla Torino-Lione: «Noi siamo sempre stati contro e continuiamo ad essere contro un'opera che si chiama Tav Torino-Lione, adesso sembra urgente ma sono 30 anni che è urgente quest'opera».
Nel magma dei riposizionamenti, l'unico che ci sta mettendo la faccia è il Garante Beppe Grillo. Il comico è tornato a parlare dell'attualità attraverso il suo profilo Facebook e il Blog personale. Prima ha preso in giro (più o meno bonariamente?) Di Maio per la storia del mandato zero. Poi è intervenuto a gamba tesa sulla Tav, dicendosi «scontento» della piega che sta prendendo il Movimento. Lo showman diventato leader politico sembra solo impegnato a scindere la sua immagine dal nuovo corso impresso da Di Maio. Un divorzio vero, tanto che i boatos dicono che Grillo non potrebbe presentarsi alla kermesse Italia 5 Stelle in programma il 12 e 13 ottobre a Napoli. Forse farà un collegamento a distanza? Comunque un'assenza che sarebbe a dir poco significativa.
A dimostrazione della mutazione genetica, ieri è cominciata la votazione su Rousseau per la riorganizzazione, le alleanze con le
liste civiche alle Amministrative e il mandato zero per i consiglieri comunali. Oggi alle 13 si chiuderanno le urne virtuali. Ma gli attivisti che commentano l'avviso sul Blog delle stelle continuano a parlare della Tav.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.