Il teletrasporto è (quasi) realtà. Si avvicina il sogno di Star Trek

Un team cinese ha «spedito» fotoni dalla terra allo spazio L'ultima frontiera sarà arrivare ovunque senza muoversi

Il teletrasporto è (quasi) realtà. Si avvicina il sogno di Star Trek

Smaterializzarsi da un luogo, e rimaterializzarsi a migliaia di chilometri di distanza. Senza utilizzare alcun mezzo di trasporto. Un sogno, entrato nell'immaginario di milioni di persone grazie alla serie cult Star Trek. Negli anni più recenti il sogno si è avvicinato sempre di più alla realtà, grazie a una serie di esperimenti che, nel prossimo futuro, potrebbero trasformare il teletrasporto in una pratica comune. Il più recente è stato condotto - con successo - poche settimane fa da un gruppo di scienziati cinesi. Il team è riuscito a mettere in relazione due particelle di luce a più di mille chilometri di distanza. Una si trovava in laboratorio, sulla Terra, l'altra in orbita. Grazie a un processo definito «entanglement«, i due fotoni sono restati collegati, assumendo l'uno le caratteristiche dell'altro.

Per arrivare a questo risultato i ricercatori cinesi, guidati da Juan Yin, hanno utilizzato un approccio che si basa sull'utilizzo di laser e satelliti. Il gruppo ha usato il satellite cinese Micius, sfruttandolo per comunicare con tre stazioni a terra sparse per la Cina, distanti ognuna circa 1.200 chilometri dalle altre. La distanza tra il satellite e le stazioni varia dai 500 ai duemila chilometri. Proprio dal satellite è partito un fascio laser che ha trasmesso le particelle di luce correlate tra loro alle diverse stazioni a terra, dove sono state misurate. I fotoni, dopo aver viaggiato per lunghe distanze, hanno mantenuto il loro legame pur trovandosi a più di 1.200 chilometri gli uni dagli altri. Un primato senza precedenti. La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista specializzata Science, ha fatto gridare al miracolo. Per la prima volta qualcosa di molto simile al teletrasporto sembra aver funzionato.

Eppure siamo ancora molto lontani dall'idea teorizzata nei suoi film fantascientifici da Gene Roddenberry. Resta il fatto che gli scienziati in tutto questo tempo, nonostante molte bufale ed esperimenti falliti, non si sono mai arresi. Lo scorso anno, un gruppo di ricercatori dell'Esa - l'Agenzia spaziale europea - ha tentato un esperimento simile a quello cinese. I due fotoni si trovavano, però, entrambi sulla Terra. E a una distanza di soli 140 chilometri. Sempre nel corso del 2016 - ad aprile - alcuni scienziati dell'esercito americano hanno raccontato di essere riusciti a trasferire un'intera squadra di militari da un centro di ricerca e sviluppo del Massachusetts a una zona di addestramento della Nato in Germania. La notizia è stata addirittura confermata attraverso il Natick soldier system center della Us Army, nonostante un certo inevitabile scetticismo da parte degli addetti ai lavori. Bisogna andare più indietro nel tempo, al 2004, per trovare un altro tentativo. Una squadra americana del National institute of standards and technology e una austriaca dell'università di Innsbruck riuscirono a spostare, con la tecnica del teletrasporto quantico, alcune proprietà di atomi di berillio e calcio. Insomma, la ricerca non si ferma.

E la comunità scientifica è convinta che, in assenza di intoppi, entro una decina di anni si potrebbe arrivare a ottenere immagini e filmati quasi in tempo reale da Marte. Nel frattempo c'è chi continua a sognare.

Basta guardare l'incredibile mole di filmati che, su YouTube, fanno apparire e scomparire le persone in una frazione di secondo. Ognuno vanta migliaia di visualizzazioni. In attesa che il teletrasporto possa davvero abbattere qualunque distanza.

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