"Il Terminillo sarà di nuovo la montagna dei vip"

Daniele Sinibaldi, assessore alle attività produttive e turismo di Rieti, spiega come intende riqualificare il Terminillo

"Il Terminillo sarà di nuovo la montagna dei vip"

"Vogliamo fare del Terminillo il terrazzo di Roma". Daniele Sinibaldi, assessore alle attività produttive e turismo di Rieti e candidato alla poltrona di sindaco per il centrodestra, ha le idee molto chiare per far tornare la più importante montagna del Lazio agli antichi splendori.

È vero che il Terminillo era considerata la montagna dei vip?

"Sì, il Terminillo dagli anni '50 fino agli anni '80 è stata la montagna della Roma bene ed era frequentata da vip come Gina Lollobrigida, ma non solo. Poi ha subìto una fase di crollo economico, turistico e soprattutto anche qualitativo dell'offerta dagli anni '90 in poi. Noi, con lo sguardo verso il futuro, vogliamo ridare lustro alla nostra montagna, ovviamente senza tornare a fare ciò che si faceva 50 anni fa anche perché è diverso il mercato turistico".

Oggi, invece, com'è la situazione?

"Il turismo odierno è quello dei romani che vengono a farsi la gita fuori o la scampagnata porta in giornata. Noi vogliamo costruire un'offerta più importante che possa prevedere pernottamenti anche più sostanziosi e che possa ampliare la qualità dell'offerta. Vogliamo fare del Terminillo un giardino a 1600 metri d'altezza, a un'ora dalla Capitale e a un'ora e mezza dal più grande aeroporto internazionale d'Italia. Sono pochi i turisti che sanno che, a un'ora da Roma, si può andare a sciare e a mangiare a 1600 metri".

Ma, quindi, oggi non ci sono turisti?

"No, no. Attualmente ospitiamo molti turisti sia d'estate sia d'inverno però è l'offerta turistica è rimasta un po' agée. Siamo stati sorpassati dall'Abruzzo che ha investito decine di milioni di euro sul turismo montano. La Regione Lazio, negli ultimi 10 anni, non ha creduto a questo mercato e lo ha abbandonato alle amministrazioni locali, ma le competenze turistiche sono della Regione".

Cosa intende fare per il Terminillo?

"Noi, in questi cinque anni, sul Terminillo abbiamo già investito molto in termini di battaglia politica e amministrativa. Abbiamo, a fatica, ripreso un progetto di 12 anni fa, Terminillo Stazione Montana, che era stato bocciato nella parte di valutazione ambientale. Lo abbiamo riprogettato con le varianti i e abbiamo riottenuto tutte le autorizzazioni".

Allora, cosa vi manca per realizzare il progetto?

"Ora siamo in opposizione al Tar per un ricorso che ci hanno fatto alcune associazioni cosiddette ambientaliste, però, siamo convinti che vinceremo questa battaglia. Vincerla significa sbloccare i 12 milioni rimanenti sui 20 stanziati dalla Regione Lazio per rifare e ampliare gli impianti sciistici. Dopo 30 anni abbiamo già messo a gara le concessioni. Vogliamo aprire la montagna al mercato, trovare nuovi investitori e spendere questi soldi per far tornare il Terminillo una stazione appettibile sia in estate sia in inverno"

Perché avete ricevuto queste opposizioni?

"Abbiamo delle opposizioni da parte della sinistra ecologista che, negli anni passati, ha contestato e preso di mira questo progetto. La prima versione del progetto, infatti, è stata bocciata dalla Regione Lazio proprio per questioni ambientali e con motivazioni un po' strumentali perché si paventa la presenza dell'orso".

Ma perché? Nel Terminillo ci sono gli orsi?

"Non che io ricordi... C'è tutta una narrazione su questa vicenda. È evidente che l'opposizione sia strumentale e ideologica più che di carattere obiettivo e oggettivo".

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