"Un tetto ai prezzi". L'Europa si riscopre unita sul gas e cerca di mettere Putin all'angolo

Gentiloni: "È un punto di svolta: ora si potranno superare le divisioni". Mattarella: "È necessario che l’Unione sia veloce nel calmierare i prezzi"

"Un tetto ai prezzi". L'Europa si riscopre unita sul gas e cerca di mettere Putin all'angolo

Cernobbio (Co). L'Europa, finalmente, tenta di mettere Vladimir Putin all'angolo sul dossier gas. L'apertura del presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, alla definizione di un tetto al prezzo di acquisto del gas e alla riforma del mercato dell'energia che separi il valore dell'elettricità da quello del metano ha la portata di una decisione «rivoluzionaria» come fu nel 2020 la scelta di puntare su Next Generation per superare la mostruosa crisi pandemica. Certo, è ancora presto per esultare e la strada sarà tortuosa anche perché a Bruxelles le decisioni non vengono prese immediatamente. Al Consiglio Ue dell'Energia la prossima settimana si suonerà sulla base di uno spartito profondamente diverso.

E al Forum Ambrosetti di Cernobbio ieri l'ottimismo era il sentimento prevalente. «È un punto di svolta», ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni, sottolineando che «il muro delle divisioni, che ha bloccato l'azione della Commissione europea, mostra molte brecce, molte aperture». Incertezza, ha precisato, «non significa necessariamente sfiducia perché continuiamo ad avere un certo livello di crescita e continuiamo ad avere la possibilità di sviluppare la nostra competitività sul piano tecnologico se utilizziamo le risorse comuni». È «significativo», ha proseguito, che la presidente della Commissione e il G7 economico «abbiano preso in parallelo decisioni politiche che adesso andranno attuate in modo operativo per un tetto al prezzo del gas e del petrolio».

Insomma, se la strategia sarà approvata e funzionerà, sarà Putin a dover uscire allo scoperto: o accetterà di vendere a prezzi prefissati (improbabile) o dovrà trovare altri acquirenti pena una recessione ancor più significativa. Ci aspettiamo che la Russia rispetti contratti in essere» di fornitura di gas, ha concluso, «ma se anche l'utilizzo dell'energia come un'arma da parte di Mosca» dovesse continuare «l'Ue è pronta a reagire». Il desiderio di Gentiloni sarebbe anche quello di attivare un nuovo Fondo Sure per tutelare l'occupazione in caso di ricadute pesanti sull'attività produttiva. Ma «il dossier non è ancora sul tavolo», ha detto.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Forum ha evidenziato che «nel liberarsi dalla dipendenza russa per le fonti di energia, l'Europa è chiamata, ancora una volta, a compiere un salto in avanti in determinazione politica, integrazione, innovazione». L'Ue, ha aggiunto, «è il solo attore continentale che possa agire per calmierare i prezzi dell'energia, sostenendo le attività produttive, assicurando i servizi ai cittadini e, al tempo stesso, agendo sul terreno delle energie rinnovabili, confermando solidarietà all'Ucraina».

Anche il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, ha rimarcato che l'aumento dei prezzi va affrontato, «per prima cosa, trovando nuove fonti di approvvigionamento per non dipendere più dalla Russia». Poi, riformando il mercato europeo dell'elettricità, «per dissociare il prezzo dell'elettricità dal prezzo del gas». Infine, ha assicurato cooperazione nella definizione del price cap, anche se la Francia, potendo contare sul nucleare, ne ha meno urgenza.

La mano tesa di Le Maire è anche un avvertimento al prossimo governo (molto probabilmente di centrodestra) a non abbandonare l'asse con Parigi, talvolta messo in discussione dalle scalate finanziarie transalpine alle nostre società. Quando sarà riformato il Patto di stabilità, è il messaggio, l'Italia non potrà fare a meno dell'aiuto dell'Eliseo.

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