"Un tetto alle multe". La ricetta di Berlusconi per evitare il salasso

Il Cavaliere: "Non farò il presidente del Senato". E in un sondaggio doppia Calenda

"Un tetto alle multe". La ricetta di Berlusconi per evitare il salasso

Il presidente Silvio Berlusconi ha dedicato la «pillola» di ieri al tema delle multe «comminate agli automobilisti», spiegando perché lo strumento in questione non dovrebbe essere utilizzato dalle amministrazioni locali per fare cassa e proponendo misure concrete in materia. «È una brutta sorpresa, perché non si tratta di non aver pagato le tasse ma di non aver pagato multe che spesso gli enti locali infliggono in una logica interessata visto che le multe nei loro bilanci sono quasi considerate alla stregua di entrate fiscali», ha esordito il Cav. Forza Italia, che è il partito liberale della coalizione di centrodestra, rilancia così la necessità di una Pace fiscale, specie in relazione a un periodo contraddistinto da più di uno stravolgimento subito da famiglie e imprese. L'ex premier ne ha fatto anche una questione di tempistiche: «La sorpresa è ancora più spiacevole - ha osservato - se si tratta di cartelle che riguardano anche multe vecchie di anni. Se la violazione è avvenuta dieci anni fa e lo Stato non è riuscito a riscuotere la multa, buonsenso vorrebbe che si arrivasse ad un compromesso». Dopo aver sciorinato le contingenze storiche che stanno segnando in modo profondo la salute economica del Belpaese e dopo aver sottolineato la natura emergenziale del momento, Berlusconi si è soffermato sul da farsi: «il nostro Paese è un Paese che ha bisogno di ripartire, di tracciare una linea che segni un nuovo inizio e quindi può accettare che il passato possa essere liquidato pagando il 10-20% dell'ammontare della multa». Attenzione però, perché il punto programmatico di Forza Italia non interessa soltanto le condizioni odierne: «Ma anche per il futuro - ha continuato il Cav - bisogna mettere un tetto alle ammende: non si può comminare ad un cittadino che guadagna 1200 euro al mese una multa di 200 euro. Anche perché molte delle multe riguardano cittadini che, nella gran parte dei casi, l'automobile la usano per andare al lavoro e per accompagnare i figli a scuola». Poi l'indirizzo culturale che andrebbe adottato: «Si deve passare da una logica di abuso a una logica di educazione, di prevenzione e di investimento». Per far sì che la «logica» utilizzata per le multe cambi, si deve aprire un canale di dialogo con le amministrazioni locali: «Per questo - ha chiosato il leader degli azzurri - abbiamo chiesto ai Comuni di ridurre l'entità delle multe e che almeno la metà dei loro proventi sia spesa per asfalti, sicurezza, educazione stradale e non per rimpinguare le loro casse».

L'ex premier sta utilizzando più canali per la campagna. Se i social si rivelano utili per far conoscere le «pillole» programmatiche, la Tv rimane uno strumento essenziale. Intervistato a Mattino 5, Berlusconi ha ribadito quali siano i reali pesi in campo a ormai diciotto giorni dall'appuntamento elettorale: «Siamo in competizione con la sinistra, non con questo polo che poi non è il terzo, ma il quarto, perché un terzo polo, se esiste, sono i Cinquestelle. Renzi e Calenda, qualunque sia il loro risultato, sono destinati all'irrilevanza. L'unico centro che parteciperà al governo del Paese, che determinerà il futuro dell'Italia, si chiama Forza Italia».

Del resto l'ultimo sondaggio Tecnè racconta pure di Forza Italia che doppia Calenda. In serata, su Zapping su Radio 1, il presidente di Fi ha ribadito quanto segue: «Non farò il presidente del Senato, non ho ambizioni di ruolo».

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