Il tiro al bersaglio sui palazzi di Kiev. "Cadaveri a peso, non si contano più"

Raffica di bombardamenti, il sindaco Klitschko: "Negli ultimi giorni 70 tonnellate di corpi". Ma la resistenza riprende Irpin e Makariv. Resta nel mirino Mariupol: "Qui già 5mila vittime"

Il tiro al bersaglio sui palazzi di Kiev. "Cadaveri a peso, non si contano più"

Pur non intervenendo direttamente nel conflitto, la Bielorussia è la spina nel fianco dell'Ucraina. Lukashenko si smarca, ma il sostegno logistico di Minsk sta diventando con il passare dei giorni sempre più prezioso e decisivo. Gli attacchi missilistici (ipersonici come il Khinzal o meno), continuano a partire dallo scalo militare di Gomel, a 50 km dal confine ucraino. E sempre da Gomel i russi stanno operando un cambio di truppe: i soldati stanchi e feriti sono stati sostituiti da nuovi battaglioni arrivati domenica da Mosca via treno. E per oggi è previsto anche il trasferimento di almeno 500 Hezbollah arruolati la scorsa settimana.

I missili, che colpiscono con rapidità, e che demoliscono un po' alla volta l'apparato difensivo nemico, senza risparmiare i civili, sono il terrore di città già martoriate. Negli ultimi giorni a farne maggiormente le spese è stata Kiev. Solo ieri ci sono stati più di 40 bombardamenti da parte delle truppe di Mosca nella regione. I distretti di Bucha, Brovarsky e Vyshgorod hanno subìto i danni maggiori a causa degli attacchi. Sull'altro piatto della bilancia va collocata la cittadina di Irpin, 60mila abitanti a 22 km da Kiev, che è riuscita ad allontanare gli invasori. Il sindaco Alexander Markushin ha però chiesto ai suoi cittadini di non fare ancora rientro per ragioni di sicurezza. Anche Makariv sarebbe sotto il controllo ucraino.

La Bielorussia, come accennato, è il punto focale delle nuove manovre del Cremlino. Gli attacchi missilistici sulla regione di Volyn, a Leopoli e a Rivne (colpito un deposito di petrolio) sono partiti dall'hub di Gomel. Ieri sono state rifornite di proiettili le piattaforme di lancio del sistema missilistico Iskander. Le difficoltà e i timori di Kiev vengono espressi dal sindaco Vitaly Klitschko. In un'intervista al quotidiano austriaco Die Presse, l'ex pugile ha parlato di «situazione difficile. Ci sono 300 morti, oltre mille feriti e circa 300 edifici distrutti dall'inizio del conflitto. Negli ultimi giorni circa 70 tonnellate di cadaveri sono stati trasferiti - ha aggiunto in collegamento con Firenze - Mi sono sempre chiesto perché il conto avvenga sui cadaveri e non sulle persone morte, la risposta è stata molta cruda: perché i cadaveri non sono interi ma pezzi di carne umana. Per questo motivo oggi non contiamo il numero ma il peso dei cadaveri».

Nel 33° giorno di guerra è ancora una volta Mariupol a sperimentare sulla propria pelle le maggiori sofferenze. La Russia ha guadagnato buona parte del terreno nella zona Sud della località portuale, dove continuano intensi combattimenti. La Croce Rossa Internazionale ha fatto sapere di non essere ancora in grado di raggiungere la città. Le due parti non trovano un accordo per consentire un passaggio sicuro ai soccorritori. «Sono circa 160mila i civili intrappolati - racconta il sindaco Vadym Boichenko - 5mila le persone morte nell'assedio russo, tra cui 210 bambini. Anche tre ospedali sono stati distrutti e altri sette danneggiati, 57 scuole e 70 asili sono un cumulo di macerie». Il primo cittadino ha ribadito che questi dati sono purtroppo approssimativi, perché è «impossibile contare con precisione i morti», dal momento che i combattimenti sono costantemente in corso.

Nella regione del Donetsk le forze ucraine hanno respinto cinque attacchi nemici. Secondo il ministero della Difesa, l'esercito continua a impedire alle truppe di Mosca di prendere il controllo di alcune vie di comunicazione strategiche che portano alla capitale. Negli attacchi respinti nel Donbass sono stati distrutti due tank e un blindato e ci sono state diverse perdite russe. L'Aviazione militare ucraina ha inoltre annunciato di aver abbattuto quattro aerei, un elicottero e due droni. Nel Luhansk è stata nuovamente attaccata la città di Rubizhne, dove risulta almeno un morto tra i civili. Nella regione di Kherson l'esercito russo ha rapito il sindaco di Gola Prystan Alexander Babych.

Resta ancora drammatica la situazione a Chernobyl, dove gli incendi dei boschi e il passaggio delle truppe

russe stanno provocando un aumento del livello di inquinamento atmosferico radioattivo. Il vice premier Irina Vereshchuk ha chiesto al consiglio di sicurezza dell'Onu l'adozione di misure immediate per smilitarizzare la zona.

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