Tornano i "compiti a casa" anche se il Patto è sospeso

Tornano i "compiti a casa" anche se il Patto è sospeso

Cominciamo con l'unica buona notizia: il Patto di Stabilità sarà sospeso anche nel 2023 ma l'anno prossimo l'Italia dovrà tornare a eseguire con diligenza i «compiti a casa» di merkeliana memoria. I rischi a medio termine per la sostenibilità del bilancio sono elevati mentre quelli a lungo termine sono medi. È questa la valutazione dell'esecutivo Ue. Per quanto riguarda i rischi di medio termine l'analisi della sostenibilità del debito mostra un aumento da circa il 148% del Pil nel 2022 a circa il 155% nel 2032. Un adeguamento del saldo primario strutturale del 9,6% del Pil (circa 173 miliardi di euro) sarebbe necessario per ridurre il debito al 60% del Pil in 15 anni.

Insomma, teoricamente ogni anno servirebbero correzioni «monstre». Almeno - è il senso del messaggio - occorrerebbe mostrare buona volontà, evitando manovre che facciano crescere la spesa pubblica come quella del 2022.

L'alto debito pubblico è una delle principali fonti di vulnerabilità per l'economia, indica la Commissione che rileva come «gli elevati costi di servizio del debito spiazzino la spesa pubblica produttiva». Nel breve termine, però, sarà fondamentale sostenere la crescita del Pil accompagnandola al graduale risanamento di bilancio.

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