Milano. Carlo Cottarelli contro Giulio Tremonti. Due opposte visioni del mondo, oltre che dell'economia.
In Lombardia, alle Politiche, potrebbero sfidarsi direttamente due personalità che più diverse non si può. E sarebbe, nel caso, uno dei duelli più interessanti ed evocativi di tutta Italia, quello che potrebbe andare in scena nel collegio uninominale 11, quello che comprende Cremona e Mantova.
Da una parte l'economista ex direttore del dipartimento Affar fiscali del Fondo monetario internazionale (istituzione finanziaria che fa parte della «troika» ed è considerata simbolo del potere globalista) dall'altra l'economista-politico che ha sviluppato un pensiero critico - quasi apocalittico - sulla globalizzazione.
Nato a Sondrio, laureato a Pavia, 75 anni, con un lontano passato da consigliere dei ministri socialisti, nella Seconda repubblica Tremonti è stato deputato, ministro delle Finanze inventore della geniale detassazione degli utili reinvestiti nel governo Berlusconi, poi ministro dell'Economia e vicepremier.
Carlo Cottarelli ha 68 anni, master alla London School of Economics, ha lavorato per Banca d'Italia ed Eni, e 5 anni fa dal presidente Sergio Mattarella fa ha ricevuto un mandato esplorativo per un governo tecnico mai nato.
Intanto ha cominciato a fare politica. «In passato - ha detto di sé - ho votato anche il Pd, alle ultime elezioni +Europa. Credo di essere stato coinvolto anche per evitare uno sbilanciamento troppo a sinistra».
«Per me non c'è il rischio di un ritorno del fascismo - ha aggiunto - Ma sulle priorità dell'economia e sul rapporto con l'Europa mi sento molto più vicino a una visione che non è quella del centrodestra». Quanto al duello con Tremonti: «Sarebbe una bella sfida» dice. Intanto è anche capolista del Pd a Milano-Pavia-Lodi, dove dovrebbe incontrare fra gli altri il pari grado leghista Matteo Salvini.
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