Terzo giorno di caos e disagi per la circolazione ferroviaria. Da Nord a Sud, da Verona a Napoli, l'Alta velocità è ancora in panne. Le opposizioni speculano sui ritardi e mettono nel mirino il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini: il centrodestra fa quadrato. Si fa largo l'ipotesi di un sabotaggio. Il dossier trasporti accende lo scontro politico. Il primo guasto alla linea ferroviaria alla stazione di Verona Porta Nuova. I treni dell'alta velocità accumulano ritardi. Passano poche ore e un nuovo guasto, tra Montevarchi e Laterina, provoca rallentamenti sulla linea Firenze-Roma dell'Alta velocità. Non è finita. Anche la Roma-Napoli viene colpita da un incidente alla linea elettrica: la circolazione è sospesa tra Pomezia e Campoleone. La terza giornata nera dei trasporti accompagna il Question time del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani che risponde sul caos treni al posto di Matteo Salvini. Nelle stesse ore la dirigenza di Fs consegna un dettagliato esposto nelle mani dei magistrati, sollevando il sospetto di una regia ben precisa che avrebbe architettato il caos. Ipotesi su cui la Lega si fionda: «Dopo lo sciopero-flop di venerdì scorso, i guasti sulla rete ferroviaria sono stati puntuali e nelle fasce orarie più problematiche. Bene l'iniziativa del gruppo Fs che si è rivolto alle autorità per verificare che tutto sia stato casuale. Dalla sinistra del malgoverno e del No a tutte le opere, anche ferroviarie, consueto e indegno sciacallaggio» - dichiarano i capigruppo del Carroccio Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari. Posizione confermata da una nota del ministero: «Il Mit prende atto con estrema attenzione dell'iniziativa del gruppo Fs che ha deciso di presentare alle autorità un esposto alla luce di troppi episodi sospetti che hanno avuto ricadute sulla circolazione ferroviaria. Il Vicepremier Salvini segue con il massimo scrupolo tutte le problematiche relative ai trasporti e - a proposito di ferrovie - ha sempre richiamato la necessità di garantire un servizio all'altezza nonostante i numeri record di cantieri, passeggeri e treni in circolazione che mettono sotto pressione tutto il trasporto su ferro. L'esposto del gruppo Fs alle autorità è un fatto rilevante e molto preoccupante: il Ministero auspica chiarezza nel più breve tempo possibile». Mentre Salvini avverte: «Sabotaggi? Danni causati volontariamente? Ritardi organizzati? I dubbi e i sospetti di Fs sono stati depositati ufficialmente alle autorità competenti. Auspico risposte inequivocabili e rapide, perché sarebbe gravissimo fare battaglia politica sulla pelle dei lavoratori e dei pendolari. Sono pronto ad andare a riferire in Parlamento». Dal Pd Schlein attacca: «Di Meloni diranno che quando c'era lei non c'era un treno che arrivasse in orario». E Renzi che mette nel mirino Salvini: «Buffone, devi dimetterti». A dare la linea è però il ministro Ciriani alla Camera. Si passa ai numeri (che smentiscono la narrazione catastrofica della sinistra): «I ritardi registrati si attestano su percentuali in linea con quelle degli ultimi anni, il tasso di puntualità è del 74% per le Frecce, 82,6% per gli Intercity e 88,9% per i Regionali» - spiega Ciriani nel suo intervento.
Il ministro chiarisce che non «si tratta di problemi cronici» e che «il governo è estremamente dispiaciuto e conferma il suo impegno volto al miglioramento di tutta la rete ferroviaria italiana e del conseguente servizio offerto».
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