Ora sarà più dura trattare con l'Europa. Ne è convinto Giovanni Tria che ieri ha presentato un esposto in procura per denunciare la diffusione non autorizzata della bozza della lettera inviata a Bruxelles prima che il testo fosse definitivo.
"Non c'è nessun dubbio che danneggia il negoziato con la Commissione europea", ha spiegato il ministro dell'Economia al Corriere, "Quel testo non era definitivo, era una bozza incompleta con varie opzioni aperte. Non era pensata per la pubblicazione, non sarebbe dovuta uscire. È un fatto molto grave".
Resta il giallo su chi sia la "manina" che l'ha diffusa: "Abbiamo depositato una denuncia alla Procura della Repubblica e avviato un'indagine interna al ministero. Cercheremo di vederci più chiaro", ha detto. E sul fatto che Laura Castelli l'ha potuta visionare, ha aggiunto: "Se Castelli aveva quel testo, non lo doveva avere. Quello era un documento riservato, una bozza di lavoro con i miei appunti annotati a mano in cui osservavo nei vari passaggi 'questo sì', 'questo no'. La corretta linea istituzionale vuole che prima di tutto un testo consolidato vada al presidente del Consiglio e poi al resto del governo".
Nel merito, Tria assicura che "con Conte abbiamo iniziato a discutere la risposta da mandare alla Commissione europea prima ancora che la lettera arrivasse ufficialmente".
"E ho un appoggio pieno e preventivo a portare avanti questo negoziato", ha aggiunto, "Con il premier ci eravamo detti che io avrei contattato soprattutto la Lega sui contenuti della risposta da mandare a Bruxelles, mentre Conte doveva contattare i 5 Stelle".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.