Tribunali a due velocità su Berlusconi. Roma stralcia, Milano prende tempo

Il processo riprenderà l'8 settembre. Le perplessità dei pm

Tribunali a due velocità su Berlusconi. Roma stralcia, Milano prende tempo

Sì al rinvio, no a un processo a parte. Il tribunale di Milano ha paura di perdere per strada l'imputato Silvio Berlusconi e decide di non stralciare la sua posizione. Il processo Ruby Ter va all'8 settembre e quel giorno si vedrà il da farsi. Insomma, il Cavaliere è malato, ma non così fragile come lo aveva dipinto la procura di Milano che aveva chiesto di separare la sua posizione. «Silvio Berlusconi è seriamente malato», aveva spiegato in aula il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che a quel punto aveva proposto una soluzione pratica, lontana dalle letture ideologiche e dietrologiche del passato: avanti con tutti gli altri, meglio creare un dibattimento ad hoc per l'ex premier, modulandolo sulle sue difficoltà e i suoi acciacchi.

Sembrava una soluzione sensata, anche se certo non è l'ideale spaccare un procedimento e duplicarlo. E invece il presidente della settima sezione Marco Tremolada dice no: «Tenuto conto della necessaria unitarietà della trattazione del processo, lo rinvia all'8 settembre 2021, sospendendo i termini di prescrizione per tutti gli imputati». L'ex presidente del consiglio e altre 28 persone, accusate a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Dunque, il Ruby Ter scivola sulla stagione estiva e riprenderà a settembre.

Ma il procuratore aggiunto Siciliano e il pm Luca Gaglio paiono perplessi. «Alla luce delle condizioni di Silvio Berlusconi, così come ci vengono descritte - rilancia Siciliano - mi domando sin da ora se non sia necessaria una valutazione anche in termini di accertamento peritale del dottor Berlusconi di partecipare al dibattimento».

Insomma, se Tremolada si professa «ottimista» e conta di recuperare Berlusconi dopo le vacanze, Siciliano si dice «pessimista», sottolinea le «severe condizioni sia fisiche che psicologiche» del Cavaliere e annuncia la richiesta di una perizia.

Per la procura, il tribunale si illude e a settembre il rebus si ripresenterà. Una possibilità che gli avvocati non escludono. Anzi: «La decisione di oggi del tribunale di Milano - afferma Federico Cecconi, legale del Cavaliere - allo stato deve considerarsi interlocutoria. L'ipotesi che si torni a parlare di stralcio è molto concreta. Considero di assoluto buon senso la posizione che è stata esternata dalla procura perché è inevitabile constatare che la persistenza e permanenza dell'impossibilità di presenziare al processo da parte del dottor Berlusconi inevitabilmente può determinare una paralisi processuale anche per le altre posizioni».

Intanto, si procede in ordine sparso: Roma stralcia, nel suo filone, Milano temporeggia.

E la procura scavalca le difese nella tutela delle garanzie, salvo poi far partire una stoccata polemica: «Le condizioni di salute di Berlusconi - sottolinea Siciliano - sono il segreto di Pulcinella e la sua difesa ammanta le consulenze mediche di una riservatezza non consona alle conseguenze che possono avere sul processo». Privacy e notorietà non vanno a braccetto.

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