Trovato nei boschi il cranio di una bimba. Si pensa a Iuschra, il papà: "Spero di no"

La 12enne autistica sparì due anni fa durante una gita a Serle

Trovato nei boschi il cranio di una bimba. Si pensa a Iuschra, il papà: "Spero di no"

Un piccolo cranio che riemerge in mezzo ai fitti boschi tra Caino, Serle e l'altopiano di Cariadeghe, lo choc e il pensiero che va subito alla piccola Iuschra, la 12enne di origini bengalesi scomparsa nel luglio del 2018 nel Bresciano.

La scoperta fatta nelle scorse ore da un cacciatore del posto riaccende all'improvviso i riflettori sul giallo della ragazzina affetta da autismo che era svanita nel nulla proprio in quella zona durante una gita organizzata dalla Fobap, fondazione di assistenza psicodisabili. Stavo seguendo il cane e ci sono finito sopra. Ho capito subito che si trattava di un teschio umano - racconta l'uomo ancora sotto choc -. È un'immagine che non cancellerò. A svelare la scoperta è stato il Giornale di Brescia, che ripercorre i momenti salienti dell'intricata vicenda negli ultimi due anni. È il 19 luglio del 2018 quando durante una passeggiata organizzata dalla Fobap la bambina scompare nel nulla. Subito partono le ricerche di Protezione Civile, Vigili del Fuoco e squadre speciali.

Inizialmente prendono parte alle operazioni anche i cacciatori del posto. Vengono mobilitate 1.500 persone, vengono utilizzati anche cani molecolari addestrati a fiutare anche le più piccole particelle di odori, ma della piccola Iuschra nessuna traccia. D'altronde l'altopiano, attraversato da un reticolo di sentieri e da ben 135 grotte carsiche, si estende per 750 ettari in un'area molto impervia, disseminata di cavità che si aprono alla sommità e possono sfociare ovunque lungo il pendio. Da quella estate il caso si trascina però sul fronte giudiziario, con l'inchiesta per omicidio colposo chiusa proprio il 25 giugno scorso col patteggiamento dell'operatrice Fobap che l'aveva in carico. L'operatrice che avrebbe dovuto controllare la bambina, ma che l'ha persa durante una passeggiata e subito dopo una curva, è stata condannata a otto mesi. Sulla dinamica, però, gli inquirenti era stati chiari già in fase processuale: «Iuschra ha perso la vita a seguito della precipitazione in una delle cavità carsiche presenti a Serle, ovvero a seguito della mancanza di cibo ed acqua per più giorni consecutivi - evento la cui verificazione è dedotta dalla mancanza di ipotesi alternative possibili quali conseguenze della sua scomparsa», scrissero i magistrati titolari dell'inchiesta. «Non voglio crederci e non ci credo ancora», dice Mdliton Gazi, padre di altri tre figli di cui uno autistico proprio come Iuschra, che nei mesi scorsi aveva incassato il risarcimento da parte dell'assicurazione della Fobap. Per Gazi la fiamma della speranza non è ancora spenta. Vuole una prova tangibile e chiara, capace di accertare che quel cranio trovato nei boschi della Valsabbia sia proprio quello di sua figlia. Ricordo benissimo com'era vestita continua se ci fossero dei resti degli indumenti potrei riconoscerla subito. Ma spero non sia lei. Potrebbe però volerci un mese per avere una risposta.

Il sostituto procuratore Antonio Bassolino e il collega Donato Greco hanno inviato i resti umani ai laboratori di medicina legale degli Spedali civili di Brescia che dovranno analizzarlo e valutare la presenza di dna per poterlo poi comparare con quello dei familiari. Soltanto così si potrà sapere se quei resti appartengono alla 12enne.

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