Trump attacca il presidente Fed: "Lento sui tagli, va licenziato". Xi va alla guerra di Temu e Shein

Il tycoon contro Powell che aveva lanciato l'allerta sui dazi: "Faremo un ottimo accordo con la Cina"

Trump attacca il presidente Fed: "Lento sui tagli, va licenziato". Xi va alla guerra di Temu e Shein
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Tutti ci chiamano per negoziare: Donald Trump rivendica successi nella sua strategia di politica commerciale volta a creare raccordo con i partner virtuosi e isolare al contempo il concorrente più temibile, ovvero la Cina. «Ho avuto un colloquio molto produttivo con la presidente del Messico ieri. E ho incontrato i rappresentati al commercio giapponesi, è stato un incontro produttivo. Tutti i Paesi, inclusa la Cina, vogliono incontrarci. Ora l'Italia», afferma il presidente su Truth facendo riferimento alle trattative sui dazi e alla visita di ieri della premier Giorgia Meloni. Mentre si infiamma contro il presidente della Fed Jerome Powell, dicendo senza mezzi termini che «la sua fine non arriverà mai abbastanza in fretta».

Sul fronte del braccio di ferro con Pechino, pur se il tycoon ripete che gli Usa «faranno un buon accordo» sui dazi, gli effetti cominciano a ripercuotersi sui consumatori americani. L'ultima cattiva notizia riguarda gli utenti di due dei più popolari siti di e-commerce cinesi, Temu e Shein, i quali hanno annunciato l'aumento dei prezzi in vendita sulle loro piattaforme per i clienti statunitensi a partire dalla prossima settimana. Un rialzo giustificato proprio con «i recenti cambiamenti delle regole del commercio mondiale». Intanto il numero uno di Nvidia Jensen Huang ha effettuato un viaggio a sorpresa in Cina, arrivando nella capitale su invito del Consiglio per la Promozione del commercio internazionale. Huang ha visitato la Cina a gennaio, affermando che il mercato mandarino è cruciale per l'azienda statunitense, che adesso si trova invischiata nello scontro tra il Dragone e Washington. Appena due giorni fa il colosso californiano dei microchip per l'intelligenza artificiale ha annunciato che le nuove restrizioni Usa alle esportazioni dei suoi chip H20 verso il gigante asiatico avrebbero comportato per il gruppo un onere da 5,5 miliardi di dollari nei primi tre mesi. La Cina è un mercato «molto importante per Nvidia e speriamo di continuare a collaborare», ha spiegato Huang, che secondo il Financial Times a Pechino ha visto il fondatore della startup di Ia DeepSeek, Liang Wenfeng, e ha avuto colloqui con il vicepremier He Lifeng, rimarcando l'importanza del Paese per la compagnia. Il presidente cinese Xi Jinping, intanto, ieri è arrivato in Cambogia, ultima tappa del tour nel sudest asiatico dopo Vietnam e Malesia, nell'ambito degli sforzi tra i suoi partner commerciali per arginare la guerra dei dazi di Trump.

È scontro aperto invece tra il presidente americano e il numero uno della Fed. «È troppo lento nell'abbassare i tassi di interesse. La sua fine non arriverà mai abbastanza in fretta - tuona il tycoon su Truth - Ha abbassato i tassi di interesse troppo tardi e in maniera sbagliata, avrebbe dovuto farlo prima, come la Bce, e dovrebbe sicuramente abbassarli ora».

The Donald si è infuriato dopo che Powell ha lanciato un duro avvertimento sulle possibili conseguenze dei dazi sugli Stati Uniti: «Il livello degli aumenti tariffari annunciati finora - ha detto durante un evento all'Economic Club di Chicago - è significativamente maggiore del previsto», e la persistente incertezza sui dazi potrebbe causare danni economici duraturi. Le tariffe mettono la Federal Reserve in una situazione «complicata», ha precisato, aggiungendo che «porterebbero quasi certamente ad un aumento almeno temporaneo dell'inflazione».

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