Donald Trump ricorre al tribunale perché la documentazione della Casa Bianca relativa all'insurrezione del 6 gennaio rimanga segreta. L'ex presidente Usa ha presentato una causa contro la commissione del Congresso che indaga sull'attacco a Capitol Hill nel tentativo di impedire che ottenga le carte dell'amministrazione dagli Archivi Nazionali. Nell'azione legale il tycoon rivendica il «privilegio esecutivo» per il mantenimento della riservatezza, sostenendo che la richiesta «ha una portata quasi illimitata», e punta ad ottenere documenti (tra cui comunicazioni interne con i suoi avvocati, i membri della sua campagna elettorale ed alti funzionari) che non hanno alcun collegamento ragionevole con quel giorno. «La richiesta della commissione non è altro che una caccia all'informazione illegale approvata apertamente da Joe Biden e progettata per indagare in modo incostituzionale sul presidente Trump e sulla sua amministrazione», si legge nella causa depositata presso il tribunale distrettuale di Washington.
Ad agosto il panel del Congresso ha domandato agli Archivi Nazionali di consegnare di un elenco esaustivo di documenti relativi al periodo che va dall'assalto dell'Epifania sino a quando The Donald è rimasto in carica. La Corte Suprema durante l'era Nixon ha stabilito che i presidenti possono mantenere riservati determinati documenti e discussioni con l'obiettivo di avere colloqui più schietti con i propri consiglieri, e Trump non è certamente il primo a trarne vantaggio. Tuttavia, nessun tribunale ha stabilito se il privilegio si estenda agli ex inquilini della Casa Bianca. Biden ha già permesso il rilascio di una prima serie di documenti nonostante le obiezioni di Trump, oltre ad aver affermato che l'insurrezione in Campidoglio è stata una circostanza talmente straordinaria da meritare la rinuncia al privilegio. I legali del tycoon, invece, hanno ribadito che se la legge consente a un presidente in carica di annullare la richiesta di un ex presidente sul privilegio esecutivo, allora è incostituzionale.
Nel frattempo, ieri Trump è stato interrogato per oltre quattro ore nell'ambito di una causa presentata da alcuni manifestanti che dicono di essere stati aggrediti dalle sue guardie del corpo sei anni fa. «Dopo anni di contenzioso sono stato contento di aver avuto l'opportunità di raccontare la mia versione di questa ridicola storia», ha commentato lui.
«Quando gli agenti della sicurezza hanno cercato di ridimensionare la situazione sono stati accolti con provocazioni e violenze da parte degli stessi querelanti», ha proseguito Trump, ricordando che «prima della mia deposizione la Corte ha già respinto quasi tutte le domande degli attori, tranne una infondata per lesioni che non sono mai state subite e per la perdita temporanea di un cartello senza valore che è stato restituito subito».
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