Trump vola nei sondaggi e promette. "Ho vinto due volte, potremmo rifarlo"

L'ex presidente alla Cpac repubblicana in Texas si prende tutta la scena: "La Pelosi porta il caos, Biden la grande depressione"

Trump vola nei sondaggi e promette. "Ho vinto due volte, potremmo rifarlo"

Il ritorno dell'America inizierà a novembre con le elezioni di Midterm, ma il 2024 sarà il «grande momento». Il Donald Trump show torna in scena a Dallas, in Texas, e promette scintille. L'ex presidente Usa è salito sul palco della Conservative Political Action Conference (Cpac), uno dei più importanti appuntamenti politici per la destra statunitense, accennando ancora una volta a una sua candidatura alle prossime elezioni, pur senza sciogliere ufficialmente la riserva. «Ho corso due volte, ho vinto due volte e la seconda volta ho fatto molto meglio della prima... E ora potremmo doverlo fare di nuovo», dice il tycoon al suo pubblico, a cui ha parlato per due ore cavalcando tutti i suoi cavalli di battaglia, dal voto rubato al Paese in declino invaso dai migranti.

Dopo aver conquistato il sondaggio informale del Cpac con il 69% delle preferenze e stracciato il governatore della Florida Ron DeSantis (potenziale candidato alle primarie repubblicane) che si è fermato al 24%, Trump è parso sicuro e battagliero, forte dell'influenza che ancora esercita sul suo partito. The Donald attacca la speaker della Camera Nancy Pelosi per il viaggio a Taiwan, dicendo che «è una donna che porta caos», poi se la prende con il leader dei repubblicani in Senato Mitch McConnell, il «politico più odiato d'America». Ma soprattutto critica il presidente Joe Biden e le sue politiche, in particolare quelle economiche: «Credo che l'inflazione sia ben più alta del 9,1% stimato, costa alle famiglie americane 5-6mila dollari l'anno. Il rischio è che da un recessione si passi a una depressione», chiosa, sottolineando che con lui gli Usa erano indipendenti dal punto di vista energetico, «ora dobbiamo andare in giro a elemosinare». «Prendete i cinque presidenti peggiori della storia Usa, nessuno di loro ha causato i danni che Biden sta provocando», continua, affermando che «siamo un Paese del terzo mondo in molti sensi».

«Il ritorno dell'America inizia a novembre, e proseguirà nel 2024. Continueremo a batterci e ci riprenderemo il Paese», sottolinea ancora Trump fra gli applausi, attaccando la commissione sul 6 gennaio e l'establishment che, con le sue indagini in corso, vuole «farmi del male perché così non posso più rappresentarvi. Se restassi in silenzio gli attacchi contro di me si fermerebbe subito, ma non posso farlo perché amo questo Paese - precisa - Non faccio questo per me ma per voi. Per me è un onore farlo perché se non lo faccio rischiamo di diventare una nuova versione del Venezuela, dell'Unione Sovietica o di Cuba». Quindi, torna sulla questione immigrazione, spiegando che «dobbiamo fermare l'invasione al confine» con il Messico: «L'agenda delle frontiere aperte di Biden e dei democratici non ha senso: difendiamo i confini di Paesi lontani e non difendiamo il nostro. E il ripristino della «sicurezza pubblica«, a suo parere, è il primo lavoro per il prossimo Congresso.

Intanto, Biden è più' vicino ad incassare finalmente il via libera dal Senato del piano per combattere il cambiamento climatico e ridurre i prezzi dei medicinali, dopo mesi in cui i due democratici moderati Joe Manchin e Kyrsten Sinema lo hanno tenuto in ostaggio costringendolo ad accettarne un importante ridimensionamento del pacchetto.

Per il presidente il passaggio della misura è fondamentale in vista delle elezioni di metà mandato, alla quali si presenta in difficoltà con il 69% degli americani convinti che l'economia stia peggiorando e un 62% che boccia il suo operato economico. E con lo spettro di Trump che potrebbe ufficializzare la sua candidatura prima del voto.

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